Gli incontri di Quaresima avranno come tema la Fede.
Abbiamo letto il capitolo I del Vangelo di Luca, versetti 1-4,26-46. Il racconto dell’Annunciazione viene raccontato solamente da Luca; si trova un parallelo nel Vangelo di Matteo, che racconta della visita dell’angelo a Giuseppe, ma gli altri due evangelisti tacciono su questo episodio.
La prima domanda fondamentale che dobbiamo porci quando leggiamo il Vangelo è se crediamo veramente in Dio; la Bibbia infatti dà questo per presupposto, non ne dimostra l’esistenza. E questo emerge proprio dal brano letto, dove l’angelo parla a nome di Dio, dando per scontata la sua esistenza. Questo perchè la fede è prima di tutto credere in Dio e far discendere da questo la spiegazione dell’esistenza del mondo e dell’uomo stesso.
In secondo luogo è un’esperienza di relazione; Maria da buona ebrea era consapevole di questo e si pone in ascolto della volontà del Signore. Ciò che sottolinea ancora questo brano però va oltre la semplice relazione con il popolo di Israele in generale (a cui si rimanda citando Davide e Giuseppe): la fede non è solo credere nell’esistenza di Dio ed in una relazione, ma anche essere consapevoli che Dio ha qualcosa da dire a ciascuno di noi, che cerca un rapporto personale. Da qui scaturisce una seconda domanda per noi fondamentale: credo veramente che Dio interagisca con la mia storia? Di fronte a questo anche Maria stessa è turbata ed incredula.
Il passo ulteriore che diventa discriminante e fondamentale soprattutto in rapporto ad altre religioni è l’incarnazione, Dio che si fa uomo, diventando parte della storia, non solo spettatore esterno.
Discutendo ci siamo imbattuti in domande e problemi che rimangono aperti.
La fede è un dono, che si ha spesso perchè se ne è fatta esperienza ad esempio in famiglia; oppure in seguito ad eventi della vita. Ma allora se è un dono, perchè sembra che sia fatto solo ad alcuni?
All’inizio la fede si assorbe; poi è necessario che vacilli e venga messa in crisi perchè possa maturare, perchè la persona possa sentire il bisogno di Dio e mettersi in ricerca.
Scritto da nicolo il febbraio 17 2008 22:21:53
Abbiamo letto il capitolo I del Vangelo di Luca, versetti 1-4,26-46. Il racconto dell’Annunciazione viene raccontato solamente da Luca; si trova un parallelo nel Vangelo di Matteo, che racconta della visita dell’angelo a Giuseppe, ma gli altri due evangelisti tacciono su questo episodio.
La prima domanda fondamentale che dobbiamo porci quando leggiamo il Vangelo è se crediamo veramente in Dio; la Bibbia infatti dà questo per presupposto, non ne dimostra l’esistenza. E questo emerge proprio dal brano letto, dove l’angelo parla a nome di Dio, dando per scontata la sua esistenza. Questo perchè la fede è prima di tutto credere in Dio e far discendere da questo la spiegazione dell’esistenza del mondo e dell’uomo stesso.
In secondo luogo è un’esperienza di relazione; Maria da buona ebrea era consapevole di questo e si pone in ascolto della volontà del Signore. Ciò che sottolinea ancora questo brano però va oltre la semplice relazione con il popolo di Israele in generale (a cui si rimanda citando Davide e Giuseppe): la fede non è solo credere nell’esistenza di Dio ed in una relazione, ma anche essere consapevoli che Dio ha qualcosa da dire a ciascuno di noi, che cerca un rapporto personale. Da qui scaturisce una seconda domanda per noi fondamentale: credo veramente che Dio interagisca con la mia storia? Di fronte a questo anche Maria stessa è turbata ed incredula.
Il passo ulteriore che diventa discriminante e fondamentale soprattutto in rapporto ad altre religioni è l’incarnazione, Dio che si fa uomo, diventando parte della storia, non solo spettatore esterno.
Discutendo ci siamo imbattuti in domande e problemi che rimangono aperti.
La fede è un dono, che si ha spesso perchè se ne è fatta esperienza ad esempio in famiglia; oppure in seguito ad eventi della vita. Ma allora se è un dono, perchè sembra che sia fatto solo ad alcuni?
All’inizio la fede si assorbe; poi è necessario che vacilli e venga messa in crisi perchè possa maturare, perchè la persona possa sentire il bisogno di Dio e mettersi in ricerca.
Scritto da nicolo il febbraio 17 2008 22:21:53