L'incontro e' stato tenuto da Marco Tondello, Riccardo Mioni e Marina Pellacani.
La prima parte e' stata dedicata a chiarire il concetto di "sviluppo sostenibile" a partire dalla seguente citazione: "Sviluppo sostenibile che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere le esigenze delle generazioni future. Contiene sia il concetto di priorita' assoluta dei bisogni essenziali del mondo e delle limitazioni imposte dalla tecnologia all'ambiente riguardo alla sua capacita' di rigenerazione. Obiettivo principale diviene quello di preservare la base ecologica".
Sono qui contenuti alcuni concetti fondamentali: deve essere protetta la qualita' dell'ambiente; le polotiche in questo senso devono essere riferite al lungo periodo; bisogna garantire un livello di equita' a tutti ed a tutte le generazioni presenti e future.
Questa attenzione all'ambiente si e' sviluppata a partire dagli anno '60-'70 nel mondo industriale. Nel Cristianesimo rappresenta una parte fondamentale: si riconosce infatti la Natura come luogo di rivelazione della divinita'.
La seconda parte e' stata dedicata al consumismo a partire dall'enciclica Rerum Novarum di Leone XIII. Sebbene sia stata scritta nel secolo scorso, presenta molti aspetti in comune con il mondo d'oggi. Tale documento afferma la necessita' ed il diritto alla proprieta' privata necessaria per il raggiungimento di un'autonomia ed uno sviluppo completo della persona; pero' l'uso dei beni non deve essere guidato dall'egoismo, dalla semplice volonta' di raggiungere una soddisfazione personale, bensi deve essere orientato al bene comune. Questo implica una revisione delle proprie scelte, chiarire di cosa si ha veramente bisogno e cosa e' invece il superfluo. Anche questo modo di vedere e' legato alla questione ecologica, poiche' implica un uso corretto delle ricchezze anche naturali (petrolio...) orientato non ad uno sviluppo senza etica e rispetto, ma al cosi chiamato sviluppo sostenibile.
Nel seguente dibattito ci siamo resi conto di quanto sia necessario agire nel rispetto della natura. Spessi si ha l'impressione di essere in ritardo, ma bisogna anche ricordare che e' da poco che e' nata questa sensibilita' ecologica: probabilmente siamo noi la prima generazione veramente "bombardata" dalla necessita' di risolvere questi problemi e veramente consapevole della necessita' di sviluppo di questa coscienza ecologica. Certo e' necessario che anche e soprattutto i potenti si dirigano in questo senso, altrimenti il nostro lavoro rischia di essere semplicemente la goccia nell'oceano (comunque sempre importante).
Scritto da nicolo il maggio 22 2008 03:30:58