Treviso, 24 novembre 2013
Alle ore 11.40 l’Assemblea è stata aperta dagli incaricati regionali, dopo un breve giro di presentazioni e il conteggio dei 7 aventi diritto al voto.
È stata presentata la mozione del gruppo di Trieste, finora gruppo in formazione, a gruppo effettivo, che ha ricevuto l’approvazione unanime.
Alice ha poi aperto il dibattito sulla situazione dei gruppi, partendo subito dal gruppo di Trieste. Domenico ha raccontato l’anno trascorso: a fine gennaio del 2012 il Vescovo e l’Azione Cattolica hanno dato inizio al gruppo, riunendosi presso la canonica di don Sergio, attuale assistente del gruppo. Innanzitutto si è fatto un percorso di conoscenza e di formazione della FUCI, per la quale hanno chiamato anche l’ex presidente nazionale Alberto Ratti. Il gruppo ha prese un buon andamento dalla metà dell’anno e, nonostante le difficoltà di quello corrente per l’assenza di don Sergio che studia per il dottorato a Roma, il gruppo ha acquisito responsabilità e capacità organizzative. Quest’anno accademico il percorso è iniziato con una lectio e un cineforum ed è proseguito con l’evento pubblico del 27 novembre per la “settimana dell’università”. L’organizzazione è stata corale e questo coinvolgimento è stato osservabile anche nelle riunioni, in cui frutti e presenze hanno rinnovato il gruppo, in cui alcuni sono in tesi. 8/9 persone sono stabili negli appuntamenti, e sono quasi due anni che ormai il gruppo è in formazione.
Per Vicenza ha parlato Silvia, che ha detto di 15/16 partecipanti al gruppo e del percorso sulla ricerca della felicità, che ha avuto molto successo anche all’esterno. Per quanto riguarda le associazioni cattoliche, hanno avuto una messa comunitaria con MEIC e MSAC, con i quali si programma anche una veglia. Sempre verso l’esterno non è stato possibile organizzare un evento, poiché non ci sono spazi disponibili per svolgerlo. Ci sono circa 4/5 nuovi iscritti e si sta tentando di ripopolare il gruppo, pubblicizzandolo per conoscenza, tramite il sito, il volantinaggio e le locandine. Il presidente a Vicenza è sempre stato singolo e ora non c’è una controparte maschile; sembra non ci siano persone disponibili per svolgere il compito o che sia più pratico far ricominciare le due cariche in concomitanza con la conclusione di quella di Silvia.
Giorgia dice che il gruppo di Trento sta svolgendo come da programma i percorsi del primo semestre: la festa delle matricole con la Pastorale Universitaria, di cui si prevede un rinnovo a dicembre, e 4 affollati incontri, di cui uno sul Vajont, uno neuroscientifico sull’anima, uno sulla cittadinanza attiva circa l’educazione civica nelle scuole, uno sulla povertà e l’esclusione sociale, con Leopoldo Grosso e don Vinicio Albanesi. Sono stati molto soddisfatti e prevedono per l’incontro pubblico di ascoltare il responsabile diocesano della pastorale don Andrea De Carli sul confronto tra Benedetto XVI e Francesco I riguardo i credenti e non credenti. Giorgia ha poi presentato il nuovo presidente maschile, Marco Doninelli, che studia matematica al quinto anno e, nonostante la conclusione degli studi sia vicina, ha ritenuto importante che il ruolo fosse coperto. Il gruppo è molto partecipato e stanno cercando di capire come organizzare le effettive iscrizioni al cammino fucino. Finalmente lo studio dei membri non è più settoriale sulla Giurisprudenza come prima, ma è più vario e si sta rivelando un’ottima risorsa per il gruppo. Prima di ogni incontro si trovano ai vespri per un momento di preghiera e proseguono poi con una lectio e successivamente la riunione. C’è stata una cena ad inizio anno per rinnovare il gruppo e ne è in previsione sia una a dicembre per consolidare il numero di persone sia una per incontrare l’AC, che ha una presenza carente a causa della dislocazione delle loro riunioni.
Per Treviso Davide ha descritto la situazione. 11 persone dello scorso anno e circa 4 altre meno presenti frequentano il gruppo, che è nato sei mesi dopo Trieste a giugno nel 2012. L’assistente è don Edy, il quale è diventato parroco e in città il Consiglio Pastorale Giovanile è attivo ed è dislocato in tre poli; da queste cose c’è stata la necessità di farsi conoscere a livello diocesano e di creare degli incontri di presentazione per le matricole. Nel mercoledì del 27 novembre è stata prevista l’evento pubblico per la “settimana dell’università” con un tema però differente e più adatto, alle necessità del gruppo e della città: “Università e territorio, quale futuro ha l’università di Treviso?”. Attraverso l’università con il volantinaggio e il sito, di cui ancora non hanno un responsabile, hanno diffuso la voce dell’evento. Gli incontri di ottobre sono stati su Pio X e seguiranno lo stesso filone lungo l’anno. Hanno previsto per dicembre anche un’uscita nel territorio per vedere i luoghi della vita del papa. Del percorso spirituale si occupa l’assistente con un approccio a “Gesù nell’arte”, mentre del carattere sociale si occuperanno terminata la settimana dell’università; prevedono la presenza di un professore di Filosofia del diritto e per il secondo semestre un confronto religioso-giuridico con un “processo a Gesù”. Sono infatti presenti nel gruppo tutti studenti di Giurisprudenza e non è stato osservato ancora un ricambio generazionale: l’ateneo è piccolo e tanti studenti vengono da fuori, mentre i trevigiani non riescono a tornare per gli incontri. Difficile è gestire i periodi, sia perché la Ca’ Foscari batte tempi diversi e a Venezia non attecchisce molto la proposta, anche per la presenza di percorsi già avviati e di cui i membri del gruppo FUCI prendono parte. La situazione è diversa da altri organi, come CL e Azione Universitaria, poiché lo spirito è diverso. Tutto sommato il gruppo si sta organizzando e continua a tenere le attività: ha intenzione di chiedere il riconoscimento prima del congresso, va a messa in Cappellania con gli altri universitari, ha organizzato appositamente un evento con un tema più sentito. Possibili nuovi membri vengono proposti da Andrea che accenna alle attività dell’AGESCI e di AC. La proposta di una cena per riunirli a dicembre potrebbe essere una risposta alle loro esigenze, sempre che l’immobilismo gerarchico dovuto alla scarsa apertura delle parrocchie non continui ad ostacolarli.
Per il gruppo di Conegliano Alessandra ha parlato degli incontri, per ora ancora mensili, e del numero di persone presenti, sette: hanno l’obiettivo di farli incrementare e di continuare con i percorsi proposti. Questi ultimi sono stati tratti dall’Enciclica “Lumen Fidei” per quanto riguarda la virtù della fede, e hanno intenzione di proseguire con le altre teologali carità e speranza. L’assistente spirituale ha proposto un “Program Spot” aperto alle superiori per pubblicizzare la FUCI. Anche perché i presidenti sono a fine percorso e solo una ragazza sembra essere pronta a portare avanti il gruppo, che per ora è composto da ragazzi già appartenenti in passato o contattati tramite la infruttuosa pubblicità fatta. Lo scoglio più grande è la presenza a Conegliano dei due soli poli di Scienze Agrarie e Sanitarie, oltre al fatto che non si trovano nel posto, ma a San Fior, lì nei pressi, a causa di problemi in passato con la parrocchia ospitante. I contatti con AC inoltre sono abbastanza spenti e occorrerebbe un reinserimento nelle attività diocesane e parrocchiali.
Francesco Zordan ha invece introdotto al problema delle sedi vacanti, quella di Udine, di Concordia-Pordenone e di Gorizia. Per la prima la referente Maria Vittoria ha affermato che hanno difficoltà ad incontrarsi ed anche un difficile ricambio generazionale, lasciando intendere che l’esperienza è conclusa. Per la seconda invece l’ultimo incontro si è tenuto a marzo e da quando il presidente è partito il gruppo non si è più trovato, ne tantomeno è stato facile prendere contatti con i responsabili. Per Gorizia non si è più riuscito a contattare alcun membro.
In seguito l’assemblea è stata interrotta per la pausa pranzo.
Prima di riprendere l’assemblea, don Edy ha tenuto la lectio divina.
Ha tratto un brano dall’intervento rivolto alla FUCI di Paolo VI nel 1963, che ha commentato dicendo che gli studenti sono il polmone vivo della società e che ciascun membro dovrebbe ritrovare nelle parole del papa una motivazione, che non si manifesta solo come un dovere ma come una spinta, la cui Energia ha un nome ben preciso. Si è concentrato sulla parola “Universo”. Da ognuno di noi parte un desiderio profondo che tutto trovi una sintesi, un’unità. La “crisi” è un momento di non vita e ciò che è unito in essa non trova più un collegamento. Basta pensare a quanto poi sia difficile intessere relazioni con chi non ha unità. Gesù è la risposta di unità in questo senso: Lui porta verso se stesso, dà sicurezza, è la direzione, la “freccia gialla” che dice dove andare. In seguito dopo aver letto il Vangelo del giorno insieme (Lc 23, 35-43), si è soffermato su un’immagine del Crocifisso, raffigurante un pittore ai suoi piedi. Ha proposto di porsi al suo posto, contemplando Gesù e di chiedersi che disegno creeremmo, che tipo di rapporto abbiamo con Dio, che cosa ci conduce all’”Universo”, che posto, se c’è, ci assegniamo nel quadro, quali persone si sono accostate alla croce, che atteggiamento abbiamo verso Gesù nel periodo della nostra vita e cosa pensiamo quando guardiamo a Lui. Poi si è soffermato sulla figura di “re” di Cristo e ne ha fatto notare alcune caratteristiche simboliche. Gesù indossa una corona, che è di spine: è una scelta il fatto che siano conficcate nella testa, nel senso che possiamo leggerla come un sostegno dei nostri problemi. Questi rompono la tranquillità e l’unità in noi, ma Gesù chiede di condividerli con Lui, di condividere la nostra situazione con Lui. Il trono di Gesù è una croce su cui Lui è inchiodato, senza potersi staccare dalle condizioni più difficile dell’umanità, la croce era il supplizio più grande. Ha una grande fedeltà su ogni azione: “ti amerò anche quando” è la promessa che risuona in noi. Anche di fronte al tradimento Gesù non si scoraggia: in Lui anche quando noi cadiamo troviamo l’àncora. Gesù è senza vestiti: è nudo, non ha nulla da nascondere, non è diverso da come si mostra. Il Suo è un cammino di trasparenza: è il cammino dell’unificazione, Lui diventa la conduzione per le cose che ci stanno a cuore. I chiodi sono non più un segno di minaccia, ma il fatto che Lui sia inchiodato vuol dire che “di Lui si può fare ciò che si vuole”, perché Lui ha il potere di farsi mettere le mani addosso da tutti, anche se lo scherniscono. Gesù tace, Lui ci accoglierà sempre. L’esercito di un re è il popolo, che combatte senza averne la ragione e che muore per Lui; la situazione si ribalta, poiché Lui ha pagato tutto per noi, muore per noi. I dazi che un popolo dovrebbe al suo re ora sono da Gesù tutti aggiudicati. Ogni uomo guarda sempre a se stesso: Gesù di fronte a questo tace, fa parlare della sua vita e non parla Lui, lascia che intorno a Lui si sviluppino le cose, non ambisce a difendersi.
Il potere di Cristo è quello dell’Amore, la sete di paradiso e di unità ha una strada da percorrere che trova forza nell’amore. Ritornando all’immagine, potremmo porci davanti a Cristo, sfruttando l’occasione che ci viene data da Lui a mettere una parola in quello che Lui è.
Infine abbiamo pregato insieme il Padre Nostro.
L’assemblea è stata riaperta alle 15.00.
Continuando a commentare la situazione per Udine, è stato osservato come non si è trovato un ambiente accogliente per ricreare il gruppo e Diego non crede di ritesserarsi ad anno concluso. Inoltre per Conegliano non riescono ancora a trovarsi con frequenza, nonostante abbiano fatto notare che vogliono proseguire nel tentativo di riprendere la situazione in mano.
Per Padova Marco Fornasiero e Chiara Todesco hanno prima di tutto presentato la situazione, per lasciare spazio poi alla discussione sul congresso. Ci sono 14 nuove presenze nel gruppo, 20 già dell’anno passato e i membri spontaneamente si offrono per svolgere le attività; tutti si sentono partecipi e uniti e ciò è manifestato anche dalle volte che ci si è fermati a mangiare insieme. Il percorso socio-politico è stato quest’anno sostituito con l’organizzazione del congresso, trovandosi una volta al mese per fare il punto della situazione. Per quello universitario ancora non è venuto nessun relatore e si sta creando un po’ da sé: per due volte su proposta di Antonio Facchinetti il gruppo si è confrontato sugli studi di ciascuno e l’obiettivo è, con l’aiuto del presidente del MEIC, l’ex presidente della FUCI di Padova ed altri relatori, di capire cosa vuol dire stare in FUCI e in università e come si possono unire le due cose. Questo percorso è stato scelto anche per prepararsi al congresso, facendo quindi un po’ di storia della federazione e avere quindi anche la formazione e l’informazione adeguate. Per il percorso spirituale anche è stata sviluppata un’idea nata in verifica alla conclusione dell’anno passato, che in questo caso è la lettura delle lettere di San Paolo. Essendo l’assistente don Marco a Parigi, don Andrea Albertin, che insegna letteratura di San Paolo e San Giovanni presso la Facoltà Teologica, sta seguendo il gruppo. Il percorso non segue tanto i contenuti, ma degli spunti dalla Bibbia per la vita, per stare insieme, per fermarsi e prendere fiato. Tutti i cammini vengono proseguiti in parallelo secondo un calendario e poi in aggiunta vengono previsti eventuali appuntamenti ulteriori. Ad esempio la messa del sabato sera nella chiesa di Santa Caterina è diventata un’abitudine, mentre i singoli gruppi che sono stati creati per la preparazione del congresso si trovano in parte in altri momenti. A causa di questa preparazione per la settimana dell’università il gruppo non ha creato un evento pubblico, ma ha partecipato alla messa con il vescovo il mercoledì della settimana stessa. Inoltre in vista del congresso le altre associazioni cattoliche e la diocesi si sono dimostrate molto vicine e si è instaurato un bel legame: don Alessandro Spezia ha contattato il gruppo per la distribuzione di volantini e cartelline per pubblicizzare ACR.
Marco Fornasiero ha poi spiegato l’organizzazione generale del Congresso, che si svilupperà tra l’8 e l’11 maggio. All’arrivo del giovedì in stazione si prevede di far trovare un punto di accoglienza in stazione per la distribuzione dei biglietti del tram. La segreteria con le cartelline e i gadget dovrebbe essere situata presso l’hotel. L’inizio del congresso sarà in Aula Magna al Bo, data gratis dall’ateneo, previo pagamento del personale della CIVIS. In seguito la cena interregionale è prevista presso il chiostro del Barbarigo. Il Venerdì mattina prevede una conferenza prima dei laboratori: questi ultimi sono previsti in varie aule private concesse alla federazione, mentre la prima era prevista nel Teatro Ruzante, ma l’orario settimanale delle lezioni universitarie coinvolge anch’esso e si sta provvedendo a risolvere il problema. Il pranzo sarà presso l’Esu di via San Francesco, anche se i costi per le mense si stanno rivelando molto alti. In seguito il pomeriggio si svolgerà al Centro Culturale San Gaetano, gratuitamente offerto dal Comune. Per quanto riguarda le lodi e i vespri si pensa alle chiese di San Gaetano, dei Servi, di Sant’Andrea. Il Sabato si svolgerà al teatro Excelsior, posto capiente per l’assemblea federale e con un cortile adatto alle pause. La messa con il Vescovo si terrà la sera, invece che di domenica mattina, a causa delle disponibilità presenti e sarà presso la Basilica del Santo. Per questo motivo il momento federativo del tardo pomeriggio è stato traslato alla domenica mattina, sempre al teatro.
Per il congresso nazionale Marco Ovidi ha illustrato le proposte tematiche, avanzate in previsione del consiglio centrale che si terrà il 14 dicembre. Per l’apertura si pensava allo stato dei lavori in Europa, a quale processo ha portato all’integrazione, con uno stampo storico culturale. Si pensava di introdurre anche qualche figura importante, il ruolo delle religioni al dialogo e la valutazione dell’UE e di cosa resta di incompiuto. Per i laboratori si pensava alla suddivisione in tre grandi filoni: un tema socio-politico con il rapporto tra Europa e Mondo, a livello di contributo alla pace o alla globalizzazione, ma per cui andrebbe forse scelto un taglio più netto; un indirizzo culturale, per cui si propone il ruolo in Europa della conoscenza, della formazione di alto livello, dei limiti e del loro superamento con l’integrazione; infine un percorso spirituale, che potrebbe avere un indirizzo sull’ecumenismo, per le diverse confessioni cristiane, sia anche interreligioso con i non cristiani, oppure sulla nuova evangelizzazione dell’Europa. La tavola rotonda, che si terrà il venerdì pomeriggio, potrebbe svilupparsi sull’unione politca europea, dal punto di vista democratico, economico e politico e con uno sguardo alle istanze critiche aniteuropee; si è pensato all’unione monetaria e fiscale, alla cessione di sovranità degli stati nazionali a livelli più alti di governo e alla conseguente rappresentanza. In ogni caso si prevede di mandare una proposta scritta ben organizzata alla presidenza nazionale. Per i finanziamenti invece si sono occupati Lucio Fiorin e Juri Bruciati, ma in loro assenza Marco F. ha spiegato la questione delle mense, dicendo che il costo a pasto sarebbe di 6/8 euro a testa e l’albergo costa 28 euro a notte. Aggiungendo il costo dei gadget, dell’organizzazione delle serate, del pagamento della CIVIS e del tram, restano scoperte molte spese e si chiede alla presidenza di provvedere per un finanziamento dalla regione. Ci sarebbe l’idea di scrivere una lettera di presentazione del congresso e della FUCI da presentare alle banche; Andrea Michieli ha consigliato di aspettare ad inviarla essendo stati già avviati dei contatti con alcune. È stato osservato anche che l’indeterminatezza ancora delle conferenze rende forse più difficili gli sponsor, come anche di provare a chiedere anche a privati di sostenere i costi. Al bando universitario non si è potuto partecipare perché veniva richiesto un programma dettagliato, che alla scadenza delle domande non era pronto. Inoltre è stato inteso che fossero più propensi a finanziare attività musicali. Allo stesso modo si sono svolte le dinamiche con l’Esu. Andrea ha puntualizzato che le banche per finanziare i progetti non richiedono la presenza di un relatore esponente per loro, bensì di capire a che punto è il bilancio e la presenza di gadget con il loro nome. Il bilancio previsto è di 23000 euro, mentre per gli accessori la FUCI di Treviso ha consigliato una tipografia, che con prezzi molto bassi potrebbe soddisfare alle locandine e ai volantini.
Per le serate invece ha parlato Antonio Facchinetti: si pensava sia ad un percorso storico culturale, sia a degli spettacoli, tra cui uno teatrale sul giro del mondo in ottanta giorni e uno musicale con un concerto rinascimentale polifonico in Santa Caterina, sia a dei giochi, come una caccia al tesoro. Per quest’ultima è stato fatto un giro di prova di circa tre quarti d’ora.
In seguito sono state avanzate le proposte per il congresso. La condivisone delle attività dei gruppi è stata proposta da Marco D., la quale però sembra essere dispersiva ad alcuni, ridefinibile a livello regionale secondo Andrea e molto simile al tema del modulo presidenti a Marco F. Richiesta invece di confronto rispetto agli anni passati è stata quella di maggiore spazio al confronto sui temi affrontati in congresso.
Successivamente è stata votata sia la modifica al verbale della scorsa assemblea e subito dopo l’approvazione del verbale di Trento: entrambe sono state valutate positivamente all’unanimità.
In seguito si è parlato della situazione regionale. Per quanto riguarda la cassa regionale, vi sono ora 850 euro. Per le proposte, sono arrivate delle richieste di relazione da collegi universitari, a cui gli incaricati hanno partecipato e sostenuto interventi. Si vuole reinstaurare i rapporti a Verona e a Venezia ed è stata perciò richiesto l’impegno di tutti a dare contatti di eventuali interessati e di conoscenti.
Il presidente nazionale Stefano Nannini ha poi ricordato di inviare il file delle “Buone prassi” alla presidenza e ha presentato il vademecum che presto sarà sul sito, che avrà materiale interattivo per condividere le esperienze dei gruppi. Ha comunicato infine che le iscrizioni saranno aperte dal 18 novembre al 18 gennaio e che presto arriverà anche il modulo contenente tutte le tariffe e gli sconti per i gruppi. È stata sollecitata la partecipazione a Camaldoli.
L’assemblea ha poi approvato all’unanimità la presentazione dei gruppi in formazione di Trieste e di Treviso per l’assemblea di marzo, in cui si voterà perciò il loro riconoscimento a gruppi effettivi.
L’assemblea è stata sciolta alle ore 16.55.
Alle ore 11.40 l’Assemblea è stata aperta dagli incaricati regionali, dopo un breve giro di presentazioni e il conteggio dei 7 aventi diritto al voto.
È stata presentata la mozione del gruppo di Trieste, finora gruppo in formazione, a gruppo effettivo, che ha ricevuto l’approvazione unanime.
Alice ha poi aperto il dibattito sulla situazione dei gruppi, partendo subito dal gruppo di Trieste. Domenico ha raccontato l’anno trascorso: a fine gennaio del 2012 il Vescovo e l’Azione Cattolica hanno dato inizio al gruppo, riunendosi presso la canonica di don Sergio, attuale assistente del gruppo. Innanzitutto si è fatto un percorso di conoscenza e di formazione della FUCI, per la quale hanno chiamato anche l’ex presidente nazionale Alberto Ratti. Il gruppo ha prese un buon andamento dalla metà dell’anno e, nonostante le difficoltà di quello corrente per l’assenza di don Sergio che studia per il dottorato a Roma, il gruppo ha acquisito responsabilità e capacità organizzative. Quest’anno accademico il percorso è iniziato con una lectio e un cineforum ed è proseguito con l’evento pubblico del 27 novembre per la “settimana dell’università”. L’organizzazione è stata corale e questo coinvolgimento è stato osservabile anche nelle riunioni, in cui frutti e presenze hanno rinnovato il gruppo, in cui alcuni sono in tesi. 8/9 persone sono stabili negli appuntamenti, e sono quasi due anni che ormai il gruppo è in formazione.
Per Vicenza ha parlato Silvia, che ha detto di 15/16 partecipanti al gruppo e del percorso sulla ricerca della felicità, che ha avuto molto successo anche all’esterno. Per quanto riguarda le associazioni cattoliche, hanno avuto una messa comunitaria con MEIC e MSAC, con i quali si programma anche una veglia. Sempre verso l’esterno non è stato possibile organizzare un evento, poiché non ci sono spazi disponibili per svolgerlo. Ci sono circa 4/5 nuovi iscritti e si sta tentando di ripopolare il gruppo, pubblicizzandolo per conoscenza, tramite il sito, il volantinaggio e le locandine. Il presidente a Vicenza è sempre stato singolo e ora non c’è una controparte maschile; sembra non ci siano persone disponibili per svolgere il compito o che sia più pratico far ricominciare le due cariche in concomitanza con la conclusione di quella di Silvia.
Giorgia dice che il gruppo di Trento sta svolgendo come da programma i percorsi del primo semestre: la festa delle matricole con la Pastorale Universitaria, di cui si prevede un rinnovo a dicembre, e 4 affollati incontri, di cui uno sul Vajont, uno neuroscientifico sull’anima, uno sulla cittadinanza attiva circa l’educazione civica nelle scuole, uno sulla povertà e l’esclusione sociale, con Leopoldo Grosso e don Vinicio Albanesi. Sono stati molto soddisfatti e prevedono per l’incontro pubblico di ascoltare il responsabile diocesano della pastorale don Andrea De Carli sul confronto tra Benedetto XVI e Francesco I riguardo i credenti e non credenti. Giorgia ha poi presentato il nuovo presidente maschile, Marco Doninelli, che studia matematica al quinto anno e, nonostante la conclusione degli studi sia vicina, ha ritenuto importante che il ruolo fosse coperto. Il gruppo è molto partecipato e stanno cercando di capire come organizzare le effettive iscrizioni al cammino fucino. Finalmente lo studio dei membri non è più settoriale sulla Giurisprudenza come prima, ma è più vario e si sta rivelando un’ottima risorsa per il gruppo. Prima di ogni incontro si trovano ai vespri per un momento di preghiera e proseguono poi con una lectio e successivamente la riunione. C’è stata una cena ad inizio anno per rinnovare il gruppo e ne è in previsione sia una a dicembre per consolidare il numero di persone sia una per incontrare l’AC, che ha una presenza carente a causa della dislocazione delle loro riunioni.
Per Treviso Davide ha descritto la situazione. 11 persone dello scorso anno e circa 4 altre meno presenti frequentano il gruppo, che è nato sei mesi dopo Trieste a giugno nel 2012. L’assistente è don Edy, il quale è diventato parroco e in città il Consiglio Pastorale Giovanile è attivo ed è dislocato in tre poli; da queste cose c’è stata la necessità di farsi conoscere a livello diocesano e di creare degli incontri di presentazione per le matricole. Nel mercoledì del 27 novembre è stata prevista l’evento pubblico per la “settimana dell’università” con un tema però differente e più adatto, alle necessità del gruppo e della città: “Università e territorio, quale futuro ha l’università di Treviso?”. Attraverso l’università con il volantinaggio e il sito, di cui ancora non hanno un responsabile, hanno diffuso la voce dell’evento. Gli incontri di ottobre sono stati su Pio X e seguiranno lo stesso filone lungo l’anno. Hanno previsto per dicembre anche un’uscita nel territorio per vedere i luoghi della vita del papa. Del percorso spirituale si occupa l’assistente con un approccio a “Gesù nell’arte”, mentre del carattere sociale si occuperanno terminata la settimana dell’università; prevedono la presenza di un professore di Filosofia del diritto e per il secondo semestre un confronto religioso-giuridico con un “processo a Gesù”. Sono infatti presenti nel gruppo tutti studenti di Giurisprudenza e non è stato osservato ancora un ricambio generazionale: l’ateneo è piccolo e tanti studenti vengono da fuori, mentre i trevigiani non riescono a tornare per gli incontri. Difficile è gestire i periodi, sia perché la Ca’ Foscari batte tempi diversi e a Venezia non attecchisce molto la proposta, anche per la presenza di percorsi già avviati e di cui i membri del gruppo FUCI prendono parte. La situazione è diversa da altri organi, come CL e Azione Universitaria, poiché lo spirito è diverso. Tutto sommato il gruppo si sta organizzando e continua a tenere le attività: ha intenzione di chiedere il riconoscimento prima del congresso, va a messa in Cappellania con gli altri universitari, ha organizzato appositamente un evento con un tema più sentito. Possibili nuovi membri vengono proposti da Andrea che accenna alle attività dell’AGESCI e di AC. La proposta di una cena per riunirli a dicembre potrebbe essere una risposta alle loro esigenze, sempre che l’immobilismo gerarchico dovuto alla scarsa apertura delle parrocchie non continui ad ostacolarli.
Per il gruppo di Conegliano Alessandra ha parlato degli incontri, per ora ancora mensili, e del numero di persone presenti, sette: hanno l’obiettivo di farli incrementare e di continuare con i percorsi proposti. Questi ultimi sono stati tratti dall’Enciclica “Lumen Fidei” per quanto riguarda la virtù della fede, e hanno intenzione di proseguire con le altre teologali carità e speranza. L’assistente spirituale ha proposto un “Program Spot” aperto alle superiori per pubblicizzare la FUCI. Anche perché i presidenti sono a fine percorso e solo una ragazza sembra essere pronta a portare avanti il gruppo, che per ora è composto da ragazzi già appartenenti in passato o contattati tramite la infruttuosa pubblicità fatta. Lo scoglio più grande è la presenza a Conegliano dei due soli poli di Scienze Agrarie e Sanitarie, oltre al fatto che non si trovano nel posto, ma a San Fior, lì nei pressi, a causa di problemi in passato con la parrocchia ospitante. I contatti con AC inoltre sono abbastanza spenti e occorrerebbe un reinserimento nelle attività diocesane e parrocchiali.
Francesco Zordan ha invece introdotto al problema delle sedi vacanti, quella di Udine, di Concordia-Pordenone e di Gorizia. Per la prima la referente Maria Vittoria ha affermato che hanno difficoltà ad incontrarsi ed anche un difficile ricambio generazionale, lasciando intendere che l’esperienza è conclusa. Per la seconda invece l’ultimo incontro si è tenuto a marzo e da quando il presidente è partito il gruppo non si è più trovato, ne tantomeno è stato facile prendere contatti con i responsabili. Per Gorizia non si è più riuscito a contattare alcun membro.
In seguito l’assemblea è stata interrotta per la pausa pranzo.
Prima di riprendere l’assemblea, don Edy ha tenuto la lectio divina.
Ha tratto un brano dall’intervento rivolto alla FUCI di Paolo VI nel 1963, che ha commentato dicendo che gli studenti sono il polmone vivo della società e che ciascun membro dovrebbe ritrovare nelle parole del papa una motivazione, che non si manifesta solo come un dovere ma come una spinta, la cui Energia ha un nome ben preciso. Si è concentrato sulla parola “Universo”. Da ognuno di noi parte un desiderio profondo che tutto trovi una sintesi, un’unità. La “crisi” è un momento di non vita e ciò che è unito in essa non trova più un collegamento. Basta pensare a quanto poi sia difficile intessere relazioni con chi non ha unità. Gesù è la risposta di unità in questo senso: Lui porta verso se stesso, dà sicurezza, è la direzione, la “freccia gialla” che dice dove andare. In seguito dopo aver letto il Vangelo del giorno insieme (Lc 23, 35-43), si è soffermato su un’immagine del Crocifisso, raffigurante un pittore ai suoi piedi. Ha proposto di porsi al suo posto, contemplando Gesù e di chiedersi che disegno creeremmo, che tipo di rapporto abbiamo con Dio, che cosa ci conduce all’”Universo”, che posto, se c’è, ci assegniamo nel quadro, quali persone si sono accostate alla croce, che atteggiamento abbiamo verso Gesù nel periodo della nostra vita e cosa pensiamo quando guardiamo a Lui. Poi si è soffermato sulla figura di “re” di Cristo e ne ha fatto notare alcune caratteristiche simboliche. Gesù indossa una corona, che è di spine: è una scelta il fatto che siano conficcate nella testa, nel senso che possiamo leggerla come un sostegno dei nostri problemi. Questi rompono la tranquillità e l’unità in noi, ma Gesù chiede di condividerli con Lui, di condividere la nostra situazione con Lui. Il trono di Gesù è una croce su cui Lui è inchiodato, senza potersi staccare dalle condizioni più difficile dell’umanità, la croce era il supplizio più grande. Ha una grande fedeltà su ogni azione: “ti amerò anche quando” è la promessa che risuona in noi. Anche di fronte al tradimento Gesù non si scoraggia: in Lui anche quando noi cadiamo troviamo l’àncora. Gesù è senza vestiti: è nudo, non ha nulla da nascondere, non è diverso da come si mostra. Il Suo è un cammino di trasparenza: è il cammino dell’unificazione, Lui diventa la conduzione per le cose che ci stanno a cuore. I chiodi sono non più un segno di minaccia, ma il fatto che Lui sia inchiodato vuol dire che “di Lui si può fare ciò che si vuole”, perché Lui ha il potere di farsi mettere le mani addosso da tutti, anche se lo scherniscono. Gesù tace, Lui ci accoglierà sempre. L’esercito di un re è il popolo, che combatte senza averne la ragione e che muore per Lui; la situazione si ribalta, poiché Lui ha pagato tutto per noi, muore per noi. I dazi che un popolo dovrebbe al suo re ora sono da Gesù tutti aggiudicati. Ogni uomo guarda sempre a se stesso: Gesù di fronte a questo tace, fa parlare della sua vita e non parla Lui, lascia che intorno a Lui si sviluppino le cose, non ambisce a difendersi.
Il potere di Cristo è quello dell’Amore, la sete di paradiso e di unità ha una strada da percorrere che trova forza nell’amore. Ritornando all’immagine, potremmo porci davanti a Cristo, sfruttando l’occasione che ci viene data da Lui a mettere una parola in quello che Lui è.
Infine abbiamo pregato insieme il Padre Nostro.
L’assemblea è stata riaperta alle 15.00.
Continuando a commentare la situazione per Udine, è stato osservato come non si è trovato un ambiente accogliente per ricreare il gruppo e Diego non crede di ritesserarsi ad anno concluso. Inoltre per Conegliano non riescono ancora a trovarsi con frequenza, nonostante abbiano fatto notare che vogliono proseguire nel tentativo di riprendere la situazione in mano.
Per Padova Marco Fornasiero e Chiara Todesco hanno prima di tutto presentato la situazione, per lasciare spazio poi alla discussione sul congresso. Ci sono 14 nuove presenze nel gruppo, 20 già dell’anno passato e i membri spontaneamente si offrono per svolgere le attività; tutti si sentono partecipi e uniti e ciò è manifestato anche dalle volte che ci si è fermati a mangiare insieme. Il percorso socio-politico è stato quest’anno sostituito con l’organizzazione del congresso, trovandosi una volta al mese per fare il punto della situazione. Per quello universitario ancora non è venuto nessun relatore e si sta creando un po’ da sé: per due volte su proposta di Antonio Facchinetti il gruppo si è confrontato sugli studi di ciascuno e l’obiettivo è, con l’aiuto del presidente del MEIC, l’ex presidente della FUCI di Padova ed altri relatori, di capire cosa vuol dire stare in FUCI e in università e come si possono unire le due cose. Questo percorso è stato scelto anche per prepararsi al congresso, facendo quindi un po’ di storia della federazione e avere quindi anche la formazione e l’informazione adeguate. Per il percorso spirituale anche è stata sviluppata un’idea nata in verifica alla conclusione dell’anno passato, che in questo caso è la lettura delle lettere di San Paolo. Essendo l’assistente don Marco a Parigi, don Andrea Albertin, che insegna letteratura di San Paolo e San Giovanni presso la Facoltà Teologica, sta seguendo il gruppo. Il percorso non segue tanto i contenuti, ma degli spunti dalla Bibbia per la vita, per stare insieme, per fermarsi e prendere fiato. Tutti i cammini vengono proseguiti in parallelo secondo un calendario e poi in aggiunta vengono previsti eventuali appuntamenti ulteriori. Ad esempio la messa del sabato sera nella chiesa di Santa Caterina è diventata un’abitudine, mentre i singoli gruppi che sono stati creati per la preparazione del congresso si trovano in parte in altri momenti. A causa di questa preparazione per la settimana dell’università il gruppo non ha creato un evento pubblico, ma ha partecipato alla messa con il vescovo il mercoledì della settimana stessa. Inoltre in vista del congresso le altre associazioni cattoliche e la diocesi si sono dimostrate molto vicine e si è instaurato un bel legame: don Alessandro Spezia ha contattato il gruppo per la distribuzione di volantini e cartelline per pubblicizzare ACR.
Marco Fornasiero ha poi spiegato l’organizzazione generale del Congresso, che si svilupperà tra l’8 e l’11 maggio. All’arrivo del giovedì in stazione si prevede di far trovare un punto di accoglienza in stazione per la distribuzione dei biglietti del tram. La segreteria con le cartelline e i gadget dovrebbe essere situata presso l’hotel. L’inizio del congresso sarà in Aula Magna al Bo, data gratis dall’ateneo, previo pagamento del personale della CIVIS. In seguito la cena interregionale è prevista presso il chiostro del Barbarigo. Il Venerdì mattina prevede una conferenza prima dei laboratori: questi ultimi sono previsti in varie aule private concesse alla federazione, mentre la prima era prevista nel Teatro Ruzante, ma l’orario settimanale delle lezioni universitarie coinvolge anch’esso e si sta provvedendo a risolvere il problema. Il pranzo sarà presso l’Esu di via San Francesco, anche se i costi per le mense si stanno rivelando molto alti. In seguito il pomeriggio si svolgerà al Centro Culturale San Gaetano, gratuitamente offerto dal Comune. Per quanto riguarda le lodi e i vespri si pensa alle chiese di San Gaetano, dei Servi, di Sant’Andrea. Il Sabato si svolgerà al teatro Excelsior, posto capiente per l’assemblea federale e con un cortile adatto alle pause. La messa con il Vescovo si terrà la sera, invece che di domenica mattina, a causa delle disponibilità presenti e sarà presso la Basilica del Santo. Per questo motivo il momento federativo del tardo pomeriggio è stato traslato alla domenica mattina, sempre al teatro.
Per il congresso nazionale Marco Ovidi ha illustrato le proposte tematiche, avanzate in previsione del consiglio centrale che si terrà il 14 dicembre. Per l’apertura si pensava allo stato dei lavori in Europa, a quale processo ha portato all’integrazione, con uno stampo storico culturale. Si pensava di introdurre anche qualche figura importante, il ruolo delle religioni al dialogo e la valutazione dell’UE e di cosa resta di incompiuto. Per i laboratori si pensava alla suddivisione in tre grandi filoni: un tema socio-politico con il rapporto tra Europa e Mondo, a livello di contributo alla pace o alla globalizzazione, ma per cui andrebbe forse scelto un taglio più netto; un indirizzo culturale, per cui si propone il ruolo in Europa della conoscenza, della formazione di alto livello, dei limiti e del loro superamento con l’integrazione; infine un percorso spirituale, che potrebbe avere un indirizzo sull’ecumenismo, per le diverse confessioni cristiane, sia anche interreligioso con i non cristiani, oppure sulla nuova evangelizzazione dell’Europa. La tavola rotonda, che si terrà il venerdì pomeriggio, potrebbe svilupparsi sull’unione politca europea, dal punto di vista democratico, economico e politico e con uno sguardo alle istanze critiche aniteuropee; si è pensato all’unione monetaria e fiscale, alla cessione di sovranità degli stati nazionali a livelli più alti di governo e alla conseguente rappresentanza. In ogni caso si prevede di mandare una proposta scritta ben organizzata alla presidenza nazionale. Per i finanziamenti invece si sono occupati Lucio Fiorin e Juri Bruciati, ma in loro assenza Marco F. ha spiegato la questione delle mense, dicendo che il costo a pasto sarebbe di 6/8 euro a testa e l’albergo costa 28 euro a notte. Aggiungendo il costo dei gadget, dell’organizzazione delle serate, del pagamento della CIVIS e del tram, restano scoperte molte spese e si chiede alla presidenza di provvedere per un finanziamento dalla regione. Ci sarebbe l’idea di scrivere una lettera di presentazione del congresso e della FUCI da presentare alle banche; Andrea Michieli ha consigliato di aspettare ad inviarla essendo stati già avviati dei contatti con alcune. È stato osservato anche che l’indeterminatezza ancora delle conferenze rende forse più difficili gli sponsor, come anche di provare a chiedere anche a privati di sostenere i costi. Al bando universitario non si è potuto partecipare perché veniva richiesto un programma dettagliato, che alla scadenza delle domande non era pronto. Inoltre è stato inteso che fossero più propensi a finanziare attività musicali. Allo stesso modo si sono svolte le dinamiche con l’Esu. Andrea ha puntualizzato che le banche per finanziare i progetti non richiedono la presenza di un relatore esponente per loro, bensì di capire a che punto è il bilancio e la presenza di gadget con il loro nome. Il bilancio previsto è di 23000 euro, mentre per gli accessori la FUCI di Treviso ha consigliato una tipografia, che con prezzi molto bassi potrebbe soddisfare alle locandine e ai volantini.
Per le serate invece ha parlato Antonio Facchinetti: si pensava sia ad un percorso storico culturale, sia a degli spettacoli, tra cui uno teatrale sul giro del mondo in ottanta giorni e uno musicale con un concerto rinascimentale polifonico in Santa Caterina, sia a dei giochi, come una caccia al tesoro. Per quest’ultima è stato fatto un giro di prova di circa tre quarti d’ora.
In seguito sono state avanzate le proposte per il congresso. La condivisone delle attività dei gruppi è stata proposta da Marco D., la quale però sembra essere dispersiva ad alcuni, ridefinibile a livello regionale secondo Andrea e molto simile al tema del modulo presidenti a Marco F. Richiesta invece di confronto rispetto agli anni passati è stata quella di maggiore spazio al confronto sui temi affrontati in congresso.
Successivamente è stata votata sia la modifica al verbale della scorsa assemblea e subito dopo l’approvazione del verbale di Trento: entrambe sono state valutate positivamente all’unanimità.
In seguito si è parlato della situazione regionale. Per quanto riguarda la cassa regionale, vi sono ora 850 euro. Per le proposte, sono arrivate delle richieste di relazione da collegi universitari, a cui gli incaricati hanno partecipato e sostenuto interventi. Si vuole reinstaurare i rapporti a Verona e a Venezia ed è stata perciò richiesto l’impegno di tutti a dare contatti di eventuali interessati e di conoscenti.
Il presidente nazionale Stefano Nannini ha poi ricordato di inviare il file delle “Buone prassi” alla presidenza e ha presentato il vademecum che presto sarà sul sito, che avrà materiale interattivo per condividere le esperienze dei gruppi. Ha comunicato infine che le iscrizioni saranno aperte dal 18 novembre al 18 gennaio e che presto arriverà anche il modulo contenente tutte le tariffe e gli sconti per i gruppi. È stata sollecitata la partecipazione a Camaldoli.
L’assemblea ha poi approvato all’unanimità la presentazione dei gruppi in formazione di Trieste e di Treviso per l’assemblea di marzo, in cui si voterà perciò il loro riconoscimento a gruppi effettivi.
L’assemblea è stata sciolta alle ore 16.55.