Scritta prima del 62 d. C. (anno della morte del Santo), contiene alcune espressioni riconducibili alle tradizioni orali che precedevano i Vangeli, fonte alle quali avrebbe attinto anche l’evangelista Matteo.
Si rivolge ai Cristiani della diaspora, vale a dire quei giudei neoconvertiti che vivevano nell’ambiente di cultura greca.
Mette in discussione il rapporto della singola persona con le proprie ricchezze, le quali non rappresentano una cosa negativa in sé, ma posso diventare per l’uomo un forte condizionamento per l’azione di Dio. Il problema del ricco risiede infatti nel suo stesso cuore in quanto percepisce la sue fortune in modo egoistico e vi si attacca in maniera eccessiva, senza vedere le necessità dei fratelli.
La spoliazione dei beni è volta infatti a riportare il primato di Dio, in quanto gl uomini rimangono solo degli amministratori, non dei possessori della terra.
•Introdotto il tema del peccato, come emblema della separazione fra l’uomo e Dio, rottura che comporta la morte soprattutto nell’ambito delle relazioni.
•Tentazione intesa come una catena per una vera vita libera, come sottolineato nel climax finale del secondo capitolo.
•Importantissimo il ruolo della comunità che deve aiutare nel discernimento e ridurre la fatica quotidiana nell’essere uniti al Signore
Scritto da nicolo il dicembre 08 2009 14 :14:51
Si rivolge ai Cristiani della diaspora, vale a dire quei giudei neoconvertiti che vivevano nell’ambiente di cultura greca.
Mette in discussione il rapporto della singola persona con le proprie ricchezze, le quali non rappresentano una cosa negativa in sé, ma posso diventare per l’uomo un forte condizionamento per l’azione di Dio. Il problema del ricco risiede infatti nel suo stesso cuore in quanto percepisce la sue fortune in modo egoistico e vi si attacca in maniera eccessiva, senza vedere le necessità dei fratelli.
La spoliazione dei beni è volta infatti a riportare il primato di Dio, in quanto gl uomini rimangono solo degli amministratori, non dei possessori della terra.
•Introdotto il tema del peccato, come emblema della separazione fra l’uomo e Dio, rottura che comporta la morte soprattutto nell’ambito delle relazioni.
•Tentazione intesa come una catena per una vera vita libera, come sottolineato nel climax finale del secondo capitolo.
•Importantissimo il ruolo della comunità che deve aiutare nel discernimento e ridurre la fatica quotidiana nell’essere uniti al Signore
Scritto da nicolo il dicembre 08 2009 14 :14:51