Vicenza, 25 maggio 2013.
Sono presenti con diritto di voto: Francesco Zordan (incaricato regionale), Anna Povolo (incaricata
regionale), Silvia Rigodanzo (presidente femminile VI), Chiara Todesco (presidente femminile PD),
Marco Fornasiero (presidente maschile PD).
Sono presenti con diritto di parola: Abramo Dentilli (VI), Benedetta Rodeghiero (VI), Paola Gallato (VI),
Chiara Zolin (PD), Martina Raniolo (PD), Mirjam Vego (PD), Michele Ragnoli (PD), Marco Ovidi (PD),
Filippo Polidori (PD), Alberto Purpura (PD), Carlotta Andaloro (VI), Michele Ricci (VI), Giada Barbiero
(VI), Antonio Facchinetti (PD), Emma Malagola (TS), don Alessio Dal Pozzolo (VI)
Francesco procede al conteggio degli aventi diritto al voto.
Con 5 aventi diritto al voto su 8 l'assemblea non può validamente costituirsi: i lavori verranno
comunque verbalizzati e si procederà alla ratifica del verbale nella prossima assemblea regionale.
Non sarà possibile procedere ad alcuna votazione; di conseguenza viene rinviata anche l'approvazione
del verbale dell'assemblea regionale del 9 marzo 2013.
I lavori iniziano alle 12.30.
Si procede a verificare lo stato dei gruppi.
Marco F. E Chiara T. espongono lo stato del gruppo di Padova: il percorso socio politico sulla legalità è
stato portato avanti regolarmente, anche con alcuni ospiti-relatori.
Silvia riferisce per il gruppo di Vicenza: il gruppo ha seguito un percorso sulla laicità e sulla fede; il
gruppo conta 12 iscritti, ma alle attività partecipano circa 17 persone. Ci sono buoni rapporti con il
Vescovo, e per quanto riguarda i rapporti con l'AC la presidente femminile del gruppo ha diritto di voto
nell'assemblea. Si è fatto il tentativo di organizzare un evento pubblico per la Settimana dell'Università
ma non è andato a buon fine.
Don Alessio riferisce che è problematica la collocazione della Settimana dell'Università perché il
gruppo non riesce ad organizzarsi in tempo.
Marco F. racconta l'esperienza del gruppo di Padova nell'organizzazione dell'evento pubblico per la
Settimana dell'Università.
Emma riferisce per il gruppo di Trieste: nel primo semestre hanno lavorato soprattutto nell'ambito
teologico (Concilio Vaticano II) e ruolo della famiglia; nel secondo semestre si sono fatti pochi incontri,
qualcuno con il Gruppo Biblico Universitario e alcuni con il Gruppo Ebraico di Trieste (sul tema
dell'appartenenza ad un gruppo); partecipazione un po' ridotta (circa 4 persone); sempre buoni i
rapporti con l'AC.
Francesco passa ad illustrare lo stato della regione: per quanto riguarda i gruppi consolidati va
segnalata la scarsa collaborazione nelle attività regionali da parte del gruppo di Trento.
Silvia sottolinea che i presidenti di Trento si sono impegnati per cercare di partecipare a questa
assemblea, o comunque di delegare qualcuno.
Marco F. sottolinea che l'assemblea regionale di maggio è importante quanto quella di ottobre, e
bisogna essere più responsabili nella partecipazione alle assemblee, nonostante l'impegno di studio
che tutti hanno.Francesco aggiunge che le assemblee regionali sono anche un importante momento di aggregazione e di vita di gruppo.
Per quanto riguarda i gruppi in formazione, Trieste sta proseguendo bene il suo percorso nonostante
non sia alto il numero di iscritti; interessanti le collaborazioni con il Gruppo Biblico ed il Gruppo
Ebraico.
I gruppi di Conegliano e Pordenone non proseguono più le attività di gruppi in formazione.
Rimane un contatto nella città di Udine, e va coltivato il rapporto con Verona.
Anna chiarisce la situazione.
Marco Ovidi sottolinea che è preoccupante il fatto che oggi non sia raggiunto il quorum: da qui deve
partire una riflessione più ampia su cosa si vuole fare come Fuci del Triveneto, come livello regionale
che si sta lentamente affossando. Le assemblee sono state ridotte a tre proprio per consentire una
maggiore partecipazione da parte dei presidenti, e l'assemblea di maggio era stata programmata sin da
ottobre. Era opportuno fare un'assemblea di due giorni, vanno recuperati i momenti tematici, si deve
fare attenzione anche a garantire la presenza degli incarichi maschili e femminili.
Giada ricorda che all'assemblea di Udine si era stati molto propositivi, e poi è un po' tutto decaduto.
Marco ribadisce che da parte del gruppo di Trento ci dovrebbe essere stata maggiore responsabilità.
Giada sottolinea la necessità di conservare la duplicità delle cariche.
Emma riferisce che il gruppo di Trieste è disponibile per ospitare la assemblea regionale di marzo di 2
giorni, pur con qualche difficoltà organizzativa.
Filippo propone di dormire in una chiesa.
Francesco sospende i lavori alle 13.15.
Alle 15.30 riprendono i lavori.
Si apre la discussione per la verifica del Congresso nazionale di Rimini 2013.
Domenico osserva che il tema scelto era troppo generico; ciò si riflette nelle tesi congressuali che sono
generiche.
Marco F. è d'accordo sul fatto che il tema era molto vasto, però gli interventi dei relatori sono stati
buoni. E' rimasto contento del Congresso nazionale, era la prima volta che partecipava; è stata molto
buona la partecipazione da parte del gruppo di Padova.
Francesco dice di aver apprezzato molto il Congresso e in particolare il momento dei lavori nei
laboratori; bella l'impressione del primo Congresso.
Mirjam è rimasta colpita dal grande entusiasmo dei ragazzi, anche dei nuovi; si è avuta la
consapevolezza di essere parte di un progetto più grande, del valore della democrazia nella Fuci. E'
stato prezioso rendersi conto di essere non solo dei singoli all'interno della Fuci, ma anche parte di una
grande comunità che persegue un obiettivo.
Alberto anche ha apprezzato la parte laboratoriale e propone di potenziarla: sarebbe il caso di
dedicare più tempo alla discussione tra ragazzi sugli interventi dei relatori.
Filippo si accorda e propone di introdurre dei workshop (es. Un cartello dove descrivere gli argomenti
che interessano in modo libero)
Michele dice di aver apprezzato il tema della democrazia, vicino ai giovani. Importante è stata la
democrazia dell’assemblea federale, si capiva di essere parte attiva della Fuci. Dal punto di vista
logistico è stato un problema il trasporto con autobus ed a piedi, quindi migliorabile come
organizzazione. Bisogna comunque arrivare preparati all’assemblea federale perché altrimenti è
stancante e noioso.Miriam aggiunge che è importante anche dare un’inquadratura diretta alle tesi congressuali, non
lasciando il tema troppo libero.
Secondo Domenico il tema della democrazia era davvero ampio, da preparare con più anticipo rispetto
al Congresso. Laboratori più piccoli.
Marco dice che per evitare questo problema bisogna ben definire lo scopo del Congresso, specifico o
generale, da approfondire poi con il lavoro singolo dei gruppi.
Silvia ritiene che a Rimini ci sia stata poca possibilità di confronto; il confronto è importante perché
permette di far uscire le idee degli studenti.
Secondo Francesco sono stati belli i laboratori, vanno riproposti ed approfonditi.
Giada ritiene difficile essere ben preparati su tutto al momento del Congresso: dopo il congresso si
possono approfondire gli argomenti emersi.
Francesco chiude la discussione sul Congresso e apre il punto sulle varie ed eventuali.
Filippo propone una settimana dell’università regionale: ogni gruppo chiama un relatore da mettere
poi in video conferenza.
Secondo Marco invece si può fare, ma senza videoconferenza ed in date diverse, ogni gruppo nella
propria università (ciclo di conferenze).
Per quanto riguarda le attività della Fuci triveneta emerge la necessità di incrementare le attività e di
rafforzare l'unione fra gruppi.
Si propone un ritiro insieme, una gita, da qualche parte (ad esempio andare alla comunità di Bose, o a
Bardolino).
Va migliorata la mailing list regionale su yahoo groups o in un altro sistema di comunicazione a rete via
mail; rispondere alle mail e rispondere a tutti.
Congresso nazionale: il 23-26 aprile.
Domenico: tema da proporre per il congresso:
1) motto dell’università di Padova, cioè il modo di insegnamento (prima sotto bologna). Oggi cosa vuol
dire libertà di insegnamento?
2) poco spazio all’ambito scientifico nella Fuci: ex Galileo: RAPPORTO SCIENZA E FEDE - CULTURA E
FEDE
3) RAPPORTO GIURISRUDENZA E FEDE
4) 3 + 2 ha ancora senso?
5) l’università aiuta a trovare lavoro?
La Chiara di PD approva per il tema scienza e fede perché manca la parte scientifica nella Fuci.
Domenico: Qualsiasi tema venga scelto per il congresso nazionale deve essere portato avanti come
regionale così arriviamo preparati
Filippo: Dire in anticipo i work-shop da fare
Francesco chiude i lavori dell'assemblea regionale alle ore 17:05.
Sono presenti con diritto di voto: Francesco Zordan (incaricato regionale), Anna Povolo (incaricata
regionale), Silvia Rigodanzo (presidente femminile VI), Chiara Todesco (presidente femminile PD),
Marco Fornasiero (presidente maschile PD).
Sono presenti con diritto di parola: Abramo Dentilli (VI), Benedetta Rodeghiero (VI), Paola Gallato (VI),
Chiara Zolin (PD), Martina Raniolo (PD), Mirjam Vego (PD), Michele Ragnoli (PD), Marco Ovidi (PD),
Filippo Polidori (PD), Alberto Purpura (PD), Carlotta Andaloro (VI), Michele Ricci (VI), Giada Barbiero
(VI), Antonio Facchinetti (PD), Emma Malagola (TS), don Alessio Dal Pozzolo (VI)
Francesco procede al conteggio degli aventi diritto al voto.
Con 5 aventi diritto al voto su 8 l'assemblea non può validamente costituirsi: i lavori verranno
comunque verbalizzati e si procederà alla ratifica del verbale nella prossima assemblea regionale.
Non sarà possibile procedere ad alcuna votazione; di conseguenza viene rinviata anche l'approvazione
del verbale dell'assemblea regionale del 9 marzo 2013.
I lavori iniziano alle 12.30.
Si procede a verificare lo stato dei gruppi.
Marco F. E Chiara T. espongono lo stato del gruppo di Padova: il percorso socio politico sulla legalità è
stato portato avanti regolarmente, anche con alcuni ospiti-relatori.
Silvia riferisce per il gruppo di Vicenza: il gruppo ha seguito un percorso sulla laicità e sulla fede; il
gruppo conta 12 iscritti, ma alle attività partecipano circa 17 persone. Ci sono buoni rapporti con il
Vescovo, e per quanto riguarda i rapporti con l'AC la presidente femminile del gruppo ha diritto di voto
nell'assemblea. Si è fatto il tentativo di organizzare un evento pubblico per la Settimana dell'Università
ma non è andato a buon fine.
Don Alessio riferisce che è problematica la collocazione della Settimana dell'Università perché il
gruppo non riesce ad organizzarsi in tempo.
Marco F. racconta l'esperienza del gruppo di Padova nell'organizzazione dell'evento pubblico per la
Settimana dell'Università.
Emma riferisce per il gruppo di Trieste: nel primo semestre hanno lavorato soprattutto nell'ambito
teologico (Concilio Vaticano II) e ruolo della famiglia; nel secondo semestre si sono fatti pochi incontri,
qualcuno con il Gruppo Biblico Universitario e alcuni con il Gruppo Ebraico di Trieste (sul tema
dell'appartenenza ad un gruppo); partecipazione un po' ridotta (circa 4 persone); sempre buoni i
rapporti con l'AC.
Francesco passa ad illustrare lo stato della regione: per quanto riguarda i gruppi consolidati va
segnalata la scarsa collaborazione nelle attività regionali da parte del gruppo di Trento.
Silvia sottolinea che i presidenti di Trento si sono impegnati per cercare di partecipare a questa
assemblea, o comunque di delegare qualcuno.
Marco F. sottolinea che l'assemblea regionale di maggio è importante quanto quella di ottobre, e
bisogna essere più responsabili nella partecipazione alle assemblee, nonostante l'impegno di studio
che tutti hanno.Francesco aggiunge che le assemblee regionali sono anche un importante momento di aggregazione e di vita di gruppo.
Per quanto riguarda i gruppi in formazione, Trieste sta proseguendo bene il suo percorso nonostante
non sia alto il numero di iscritti; interessanti le collaborazioni con il Gruppo Biblico ed il Gruppo
Ebraico.
I gruppi di Conegliano e Pordenone non proseguono più le attività di gruppi in formazione.
Rimane un contatto nella città di Udine, e va coltivato il rapporto con Verona.
Anna chiarisce la situazione.
Marco Ovidi sottolinea che è preoccupante il fatto che oggi non sia raggiunto il quorum: da qui deve
partire una riflessione più ampia su cosa si vuole fare come Fuci del Triveneto, come livello regionale
che si sta lentamente affossando. Le assemblee sono state ridotte a tre proprio per consentire una
maggiore partecipazione da parte dei presidenti, e l'assemblea di maggio era stata programmata sin da
ottobre. Era opportuno fare un'assemblea di due giorni, vanno recuperati i momenti tematici, si deve
fare attenzione anche a garantire la presenza degli incarichi maschili e femminili.
Giada ricorda che all'assemblea di Udine si era stati molto propositivi, e poi è un po' tutto decaduto.
Marco ribadisce che da parte del gruppo di Trento ci dovrebbe essere stata maggiore responsabilità.
Giada sottolinea la necessità di conservare la duplicità delle cariche.
Emma riferisce che il gruppo di Trieste è disponibile per ospitare la assemblea regionale di marzo di 2
giorni, pur con qualche difficoltà organizzativa.
Filippo propone di dormire in una chiesa.
Francesco sospende i lavori alle 13.15.
Alle 15.30 riprendono i lavori.
Si apre la discussione per la verifica del Congresso nazionale di Rimini 2013.
Domenico osserva che il tema scelto era troppo generico; ciò si riflette nelle tesi congressuali che sono
generiche.
Marco F. è d'accordo sul fatto che il tema era molto vasto, però gli interventi dei relatori sono stati
buoni. E' rimasto contento del Congresso nazionale, era la prima volta che partecipava; è stata molto
buona la partecipazione da parte del gruppo di Padova.
Francesco dice di aver apprezzato molto il Congresso e in particolare il momento dei lavori nei
laboratori; bella l'impressione del primo Congresso.
Mirjam è rimasta colpita dal grande entusiasmo dei ragazzi, anche dei nuovi; si è avuta la
consapevolezza di essere parte di un progetto più grande, del valore della democrazia nella Fuci. E'
stato prezioso rendersi conto di essere non solo dei singoli all'interno della Fuci, ma anche parte di una
grande comunità che persegue un obiettivo.
Alberto anche ha apprezzato la parte laboratoriale e propone di potenziarla: sarebbe il caso di
dedicare più tempo alla discussione tra ragazzi sugli interventi dei relatori.
Filippo si accorda e propone di introdurre dei workshop (es. Un cartello dove descrivere gli argomenti
che interessano in modo libero)
Michele dice di aver apprezzato il tema della democrazia, vicino ai giovani. Importante è stata la
democrazia dell’assemblea federale, si capiva di essere parte attiva della Fuci. Dal punto di vista
logistico è stato un problema il trasporto con autobus ed a piedi, quindi migliorabile come
organizzazione. Bisogna comunque arrivare preparati all’assemblea federale perché altrimenti è
stancante e noioso.Miriam aggiunge che è importante anche dare un’inquadratura diretta alle tesi congressuali, non
lasciando il tema troppo libero.
Secondo Domenico il tema della democrazia era davvero ampio, da preparare con più anticipo rispetto
al Congresso. Laboratori più piccoli.
Marco dice che per evitare questo problema bisogna ben definire lo scopo del Congresso, specifico o
generale, da approfondire poi con il lavoro singolo dei gruppi.
Silvia ritiene che a Rimini ci sia stata poca possibilità di confronto; il confronto è importante perché
permette di far uscire le idee degli studenti.
Secondo Francesco sono stati belli i laboratori, vanno riproposti ed approfonditi.
Giada ritiene difficile essere ben preparati su tutto al momento del Congresso: dopo il congresso si
possono approfondire gli argomenti emersi.
Francesco chiude la discussione sul Congresso e apre il punto sulle varie ed eventuali.
Filippo propone una settimana dell’università regionale: ogni gruppo chiama un relatore da mettere
poi in video conferenza.
Secondo Marco invece si può fare, ma senza videoconferenza ed in date diverse, ogni gruppo nella
propria università (ciclo di conferenze).
Per quanto riguarda le attività della Fuci triveneta emerge la necessità di incrementare le attività e di
rafforzare l'unione fra gruppi.
Si propone un ritiro insieme, una gita, da qualche parte (ad esempio andare alla comunità di Bose, o a
Bardolino).
Va migliorata la mailing list regionale su yahoo groups o in un altro sistema di comunicazione a rete via
mail; rispondere alle mail e rispondere a tutti.
Congresso nazionale: il 23-26 aprile.
Domenico: tema da proporre per il congresso:
1) motto dell’università di Padova, cioè il modo di insegnamento (prima sotto bologna). Oggi cosa vuol
dire libertà di insegnamento?
2) poco spazio all’ambito scientifico nella Fuci: ex Galileo: RAPPORTO SCIENZA E FEDE - CULTURA E
FEDE
3) RAPPORTO GIURISRUDENZA E FEDE
4) 3 + 2 ha ancora senso?
5) l’università aiuta a trovare lavoro?
La Chiara di PD approva per il tema scienza e fede perché manca la parte scientifica nella Fuci.
Domenico: Qualsiasi tema venga scelto per il congresso nazionale deve essere portato avanti come
regionale così arriviamo preparati
Filippo: Dire in anticipo i work-shop da fare
Francesco chiude i lavori dell'assemblea regionale alle ore 17:05.