Abbiamo iniziato con queste due domande:
Quali sono secondo noi sinonimi di “speranza”?
Fede, attesa, fiducia, guardare lontano, amore.
Riguardo alla nostra vita, si tratta di speranza di che cosa? cosa speriamo?
La felicità; trovare la propria strada; avere la stessa positività di ora; vivere pienamente e saper affrontare le difficoltà; amicizia e rapporti veri con le persone; che le persone a cui si tiene siano felici; un futuro migliore; capire i miei talenti e farli fruttare; lasciare un segno positivo nelle persone incontrate; definire la propria persona e fare scelte a lungo termine; approfondire il senso della propria vita; trovare quello che si cerca.
Quindi abbiamo letto un passo tratto dal capitolo 37 del Libro del profeta Ezechiele.
Analizzando il brano, si può vedere che nella concezione biblica speranza significa vita, resurrezione, compimento di una promessa.
Ezechiele è un profeta che vive in esilio da Gerusalemme e scrive per gli ebrei esiliati dopo la distruzione di Gerusalemme: parla quindi di speranza in un momento difficile, in cui sembra essere perso ogni segno della presenza di Dio.
Il brano contiene molti riferimenti simbolici. I sepolcri rappresentano l’esilio, la valle e le ossa rappresentano la morte a cui si contrappone lo spirito, ovvero la vita; da notare che ossa e spirito compaiono lo stesso numero di volte.
La visione del profeta Ezechiele avviene in due tempi: inizialmente il profeta guarda i corpi che si ricompongono, ma rimangono ancora senza vita. Nel secondo momento viene soffiato lo spirito di vita in essi (così avviene anche la creazione: Dio plasma l’uomo e poi soffia lo spirito nelle sue narici).
Il messaggio principale è la liberazione dall’esilio; si può interpretare come una profezia della storia della salvezza, una speranza oltre la linea della morte.
Il tema della speranza viene affrontato anche nella recente enciclica “Spe salvi” di Benedetto XVI.
Si fa presente che l’anelito più profondo dell’uomo è andare oltre la morte. Il Papa si chiede se però vogliamo veramente vivere in eterno: molti infatti rifiutano la fede perchè propone la vita eterna, che può sembrare un ostacolo per questa vita, dato che la prospettiva ultraterrena spinge a dare un peso diverso alle cose. Si giunge quindi ad una contraddizione: da una parte si tende a voler posticipare la morte, ma dall’altra si rifiuta l’idea della vita eterna. Ma allora cosa si vuole veramente? Cosa significa eternità in senso cristiano? Cosa significa sperare?
Secondo S. Agostino cerchiamo la felicità, che però possiamo raggiungere pienamente solo in qualche momento; sentiamo che deve esistere e la desideriamo, ma non possiamo realizzarla pienamente. La speranza allora è proprio questo desiderio. La vita eterna tenta di spiegare questa realtà sconosciuta ed intuita. L’eternità è questo senso di appagamento, in cui abbracciamo la totalità e viceversa; un’immersione nell’amore eterno.
Abbiamo quindi condiviso le nostre riflessioni personali.
La speranza (umana) può essere a volte accompagnata anche da un senso di malinconia e di paura: si ha paura che le cose belle che rendono felice la vita di adesso possano non esserci più in futuro. Di fronte a questo problema, il cristiano dovrebbe essere in grado di fare un salto, ovvero sapere che la scomparsa di alcune condizioni materiali non implica la scomparsa anche del nucleo fondamentale. In certi momenti difficili è possibile infatti fare l’esperienza di sperimentare qualche forma di amore anche in mezzo al dolore.
Scritto da nicolo il dicembre 10 2007 23:17:22
Quali sono secondo noi sinonimi di “speranza”?
Fede, attesa, fiducia, guardare lontano, amore.
Riguardo alla nostra vita, si tratta di speranza di che cosa? cosa speriamo?
La felicità; trovare la propria strada; avere la stessa positività di ora; vivere pienamente e saper affrontare le difficoltà; amicizia e rapporti veri con le persone; che le persone a cui si tiene siano felici; un futuro migliore; capire i miei talenti e farli fruttare; lasciare un segno positivo nelle persone incontrate; definire la propria persona e fare scelte a lungo termine; approfondire il senso della propria vita; trovare quello che si cerca.
Quindi abbiamo letto un passo tratto dal capitolo 37 del Libro del profeta Ezechiele.
Analizzando il brano, si può vedere che nella concezione biblica speranza significa vita, resurrezione, compimento di una promessa.
Ezechiele è un profeta che vive in esilio da Gerusalemme e scrive per gli ebrei esiliati dopo la distruzione di Gerusalemme: parla quindi di speranza in un momento difficile, in cui sembra essere perso ogni segno della presenza di Dio.
Il brano contiene molti riferimenti simbolici. I sepolcri rappresentano l’esilio, la valle e le ossa rappresentano la morte a cui si contrappone lo spirito, ovvero la vita; da notare che ossa e spirito compaiono lo stesso numero di volte.
La visione del profeta Ezechiele avviene in due tempi: inizialmente il profeta guarda i corpi che si ricompongono, ma rimangono ancora senza vita. Nel secondo momento viene soffiato lo spirito di vita in essi (così avviene anche la creazione: Dio plasma l’uomo e poi soffia lo spirito nelle sue narici).
Il messaggio principale è la liberazione dall’esilio; si può interpretare come una profezia della storia della salvezza, una speranza oltre la linea della morte.
Il tema della speranza viene affrontato anche nella recente enciclica “Spe salvi” di Benedetto XVI.
Si fa presente che l’anelito più profondo dell’uomo è andare oltre la morte. Il Papa si chiede se però vogliamo veramente vivere in eterno: molti infatti rifiutano la fede perchè propone la vita eterna, che può sembrare un ostacolo per questa vita, dato che la prospettiva ultraterrena spinge a dare un peso diverso alle cose. Si giunge quindi ad una contraddizione: da una parte si tende a voler posticipare la morte, ma dall’altra si rifiuta l’idea della vita eterna. Ma allora cosa si vuole veramente? Cosa significa eternità in senso cristiano? Cosa significa sperare?
Secondo S. Agostino cerchiamo la felicità, che però possiamo raggiungere pienamente solo in qualche momento; sentiamo che deve esistere e la desideriamo, ma non possiamo realizzarla pienamente. La speranza allora è proprio questo desiderio. La vita eterna tenta di spiegare questa realtà sconosciuta ed intuita. L’eternità è questo senso di appagamento, in cui abbracciamo la totalità e viceversa; un’immersione nell’amore eterno.
Abbiamo quindi condiviso le nostre riflessioni personali.
La speranza (umana) può essere a volte accompagnata anche da un senso di malinconia e di paura: si ha paura che le cose belle che rendono felice la vita di adesso possano non esserci più in futuro. Di fronte a questo problema, il cristiano dovrebbe essere in grado di fare un salto, ovvero sapere che la scomparsa di alcune condizioni materiali non implica la scomparsa anche del nucleo fondamentale. In certi momenti difficili è possibile infatti fare l’esperienza di sperimentare qualche forma di amore anche in mezzo al dolore.
Scritto da nicolo il dicembre 10 2007 23:17:22