Questa fu la parte più discussa ed in cui si risentì maggiormente dello scontro ideologico tra le forze cattolico liberali, a favore di un’economia basata sul libero scambio, e quelle di stampo comunista e socialista, che prevedevano un’economia pianificata.
Si giunse al compromesso che prevedeva di realizzare un’economia di tipo capitalista, accompagnata però da correttivi pubblici per tutelare al persona umana ed evitare di dare più importanza al capitale che al lavoro ed al lavoratore.
Art. 35
La Repubblica tutela il lavoro; lo Stato si cura della formazione ed elevazione professionale dei cittadini attraverso varie forme, come corsi d’aggiornamento, tirocini...
Riconosce anche la libertà di emigrazione e promuove gli accordi e le direttive europee inerenti all’ambito lavorativo.
Art. 36
Stabilisce che la giornata lavorative e le ferie, che sono un diritto/dovere inalienabile del lavoratore, debbano essere stabilite per legge (in realtà sono tutt’ora stabilite dai singoli contratti di lavoro).
Il lavoratore ha diritto ad uno stipendio che garantisca il suo sostentamento e quello della famiglia. Questo appare molto attuale alla luce dei problemi introdotti dalla flessibilità del lavoro.
Risulta comunque difficile stabilire cosa si intenda per “assicurare...un’esistenza libera e dignitosa”, quali sono i bisogni considerati necessari in una società dove il consumismo spesso domina.
Art. 37
Si afferma la parità della donna all’uomo in ambito lavorativo; le devono essere riconosciuti gli stessi diritti, al stessa retribuzione ed anche la possibilità di svolgere il suo ruolo di madre.
Tale articolo risente del fatto che nel periodo in cui è stato scritto spesso le donne venivano pagate meno, ma è ancora molto attuale: basta pensare alle difficoltà che può incontrare una donna con figli ad essere assunta, o alla difficoltà (se non impossibilità in certi casi) di conciliare famiglia e carriera.
L’articolo fu anche molto dibattuto dalle femministe, per il fatto che sembra asserire che solo la donna abbia una funzione fondamentale all’interno della famiglia.
Art. 38
L’articolo prende in considerazione le cosiddette “categorie protette”, ovvero coloro che sono inabili al lavoro e che lo Stato deve mantenere. Inoltre i lavoratori hanno diritto a vedere assicurati i mezzi di cui necessitano in caso di infortunio, malattia, disoccupazione involontaria (previdenza sociale).
Gli articoli in mezzo sono stati solo letti.
Art. 43
Lo Stato può mettere sotto il suo monopolio alcuni servizi pubblici essenziali di interesse generale (luce, gas...). Attualmente si procede in senso contrario, data l’impossibilità da parte dello Stato di gestire tali servizi.
Art. 44
L’articolo risente del periodo in cui è stato scritto, quando vi era ancora necessità di bonifica, problemi dovuti a grandi latifondi, un’economia basata soprattutto sull’agricoltura. Gli aiuti per far fronte a queste problematiche erano necessari per garantire la sopravvivenza.
Art. 45
La repubblica garantisce la funzione sociale delle cooperative, intese come organizzazioni con alcuni requisiti:
- gestione democratica dell’attività economica
- “porte aperte” a chiunque volesse entrare a farne parte
Considerate importanti perchè potevano garantire anche un miglior rendimento dell’attività economica e considerate socialmente vantaggiose.
Art. 46
Riconosce il diritto dei lavoratori di formare sindacati. Si pensa di creare maggiore collaborazione tra operai e dirigenti. Tale tentativo non diede frutti sia per la gelosia della classe dirigente verso i propri privilegi, sia per il comportamento dei sindacati, interessati più ad instaurare un clima di opposizione che di dialogo.
Art. 47
La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio. In questo articolo traspare si fa riferimento ad un sistema bancario etico.
Attualmente c’è un garante (CONSOB) che dovrebbe controllare, ma i problemi di mancanza di eticità, truffe sono ancora molto attuali.
Scritto da Bianca il aprile 25 2007 21:29:46
Si giunse al compromesso che prevedeva di realizzare un’economia di tipo capitalista, accompagnata però da correttivi pubblici per tutelare al persona umana ed evitare di dare più importanza al capitale che al lavoro ed al lavoratore.
Art. 35
La Repubblica tutela il lavoro; lo Stato si cura della formazione ed elevazione professionale dei cittadini attraverso varie forme, come corsi d’aggiornamento, tirocini...
Riconosce anche la libertà di emigrazione e promuove gli accordi e le direttive europee inerenti all’ambito lavorativo.
Art. 36
Stabilisce che la giornata lavorative e le ferie, che sono un diritto/dovere inalienabile del lavoratore, debbano essere stabilite per legge (in realtà sono tutt’ora stabilite dai singoli contratti di lavoro).
Il lavoratore ha diritto ad uno stipendio che garantisca il suo sostentamento e quello della famiglia. Questo appare molto attuale alla luce dei problemi introdotti dalla flessibilità del lavoro.
Risulta comunque difficile stabilire cosa si intenda per “assicurare...un’esistenza libera e dignitosa”, quali sono i bisogni considerati necessari in una società dove il consumismo spesso domina.
Art. 37
Si afferma la parità della donna all’uomo in ambito lavorativo; le devono essere riconosciuti gli stessi diritti, al stessa retribuzione ed anche la possibilità di svolgere il suo ruolo di madre.
Tale articolo risente del fatto che nel periodo in cui è stato scritto spesso le donne venivano pagate meno, ma è ancora molto attuale: basta pensare alle difficoltà che può incontrare una donna con figli ad essere assunta, o alla difficoltà (se non impossibilità in certi casi) di conciliare famiglia e carriera.
L’articolo fu anche molto dibattuto dalle femministe, per il fatto che sembra asserire che solo la donna abbia una funzione fondamentale all’interno della famiglia.
Art. 38
L’articolo prende in considerazione le cosiddette “categorie protette”, ovvero coloro che sono inabili al lavoro e che lo Stato deve mantenere. Inoltre i lavoratori hanno diritto a vedere assicurati i mezzi di cui necessitano in caso di infortunio, malattia, disoccupazione involontaria (previdenza sociale).
Gli articoli in mezzo sono stati solo letti.
Art. 43
Lo Stato può mettere sotto il suo monopolio alcuni servizi pubblici essenziali di interesse generale (luce, gas...). Attualmente si procede in senso contrario, data l’impossibilità da parte dello Stato di gestire tali servizi.
Art. 44
L’articolo risente del periodo in cui è stato scritto, quando vi era ancora necessità di bonifica, problemi dovuti a grandi latifondi, un’economia basata soprattutto sull’agricoltura. Gli aiuti per far fronte a queste problematiche erano necessari per garantire la sopravvivenza.
Art. 45
La repubblica garantisce la funzione sociale delle cooperative, intese come organizzazioni con alcuni requisiti:
- gestione democratica dell’attività economica
- “porte aperte” a chiunque volesse entrare a farne parte
Considerate importanti perchè potevano garantire anche un miglior rendimento dell’attività economica e considerate socialmente vantaggiose.
Art. 46
Riconosce il diritto dei lavoratori di formare sindacati. Si pensa di creare maggiore collaborazione tra operai e dirigenti. Tale tentativo non diede frutti sia per la gelosia della classe dirigente verso i propri privilegi, sia per il comportamento dei sindacati, interessati più ad instaurare un clima di opposizione che di dialogo.
Art. 47
La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio. In questo articolo traspare si fa riferimento ad un sistema bancario etico.
Attualmente c’è un garante (CONSOB) che dovrebbe controllare, ma i problemi di mancanza di eticità, truffe sono ancora molto attuali.
Scritto da Bianca il aprile 25 2007 21:29:46