Abbiamo studiato il TITOLO II della costituzione, che tratta famiglia, sanità e scuola.
FAMIGLIA
Art. 29
Si afferma che i diritti della famiglia, in quanto prima cellula della società, vengono prima di quelli dello Stato e della Repubblica. Quest’ultima si limita a riconoscerli come preesistenti; questi diritto sono naturali, nel senso che non sono scritti e non derivano da convenzioni tra uomini.
La famiglia è intesa come l’insieme di individui legati da uno stretto grado di parentela: padre, madre e figli. Necessita un atto pubblico perchè ha un ruolo sociale e richiede responsabilità inderogabili, da cui discendono i diritti.
Tale argomento è di grande attualità, basta pensare al problema delle coppie di fatto, istituzione che andrebbe a tutelare dei diritti come singole persone e non come famiglia.
L’indissolubilità del matrimonio non viene citata nella costituzione.
Art. 30
Viene garantita l’uguaglianza tra figli legittimi ed illegittimi. Quindi si parla del diritto di questi a ricevere un’educazione ed al dovere dei genitori di impartirla. Anche tali diritti/doveri sono naturali, nel senso specificato precedentemente.
Se i genitori non sono in grado di provvedere all’educazione dei figli, subentra lo Stato (principio di sussidiarietà).
I figli possono cercare la paternità entro i limiti previsti.
Art. 31
Prevede e demanda alle leggi le agevolazioni per garantire la formazione ed il sostentamento della famiglia, soprattutto nei riguardi delle famiglie numerose.
Ci si è posta la domanda se effettivamente lo Stato aiuti i cittadini in un caso particolarecome le adozioni.
Vengono garantiti gli istituti necessari, come asili nido, scuole materne, congedi di maternità...
Le leggi che regolano la maternità dovrebbero essere sempre imposte. Ci si è però chiesti se questo è sempre garantito nelle strutture private come le aziende.
SANITA’
Art. 32
La sanità è intesa sia come salute del singolo che come interesse collettivo. Quest’ultima idea è recente (riforma del sistema sanitario del ‘78) ed ha a che fare con la prevenzione, la sicurezza sul luogo di lavoro, nonchè al diritto alla pace ed alla giustizia.
L’articolo specifica che non si può obbligare un paziente a sottoporsi ad un certo trattamento sanitario, a meno che non costituisca un pericolo per la collettività; il paziente ha diritto a chiedere la sospensione di una cura. Idee che risuonano molto attuali alla luce del caso Welbi. In particolare si è messo in luce la mancanza di norme che stabiliscano quando vi sia accanimento terapeutico e la confusione che spesso si genera tra eutanasia (uccisione attiva del malato) e rinuncia ad una cura.
SCUOLA ED UNIVERSITA’
Art. 33-34
La scuola è aperta a tutti, senza distinzione di religione, sesso, razza...
Esiste il diritto di aprire scuole private a patto che non contrastino i principi generali dello Stato.
Ad esempio una sfida con cui ci dovremo sicuramente scontare è la creazione di scuole islamiche.
Qui si è inserito una breve discussione sulla correttezza o meno di dare contributi economici alle scuole private. Due possono essere le visioni: 1. lo Stato mette a disposizione le sue scuole, quindi non deve dare contributi 2. lo Stato deve comunque garantire un contributo per aiutare una famiglia a provvedere alla formazione dei figli.
Lo Stato promuove la cultura nell’ambito della formazione ed impone la costruzione di scuole. E’ un diritto ed un dovere del cittadino quello di accedere all’istruzione fino al grado più alto. Qui si inserisce il problema del costo degli studi universitari, che possono precludere l’accesso all’università di molti ragazzi.
Scritto da Bianca il aprile 25 2007 21:27:01
FAMIGLIA
Art. 29
Si afferma che i diritti della famiglia, in quanto prima cellula della società, vengono prima di quelli dello Stato e della Repubblica. Quest’ultima si limita a riconoscerli come preesistenti; questi diritto sono naturali, nel senso che non sono scritti e non derivano da convenzioni tra uomini.
La famiglia è intesa come l’insieme di individui legati da uno stretto grado di parentela: padre, madre e figli. Necessita un atto pubblico perchè ha un ruolo sociale e richiede responsabilità inderogabili, da cui discendono i diritti.
Tale argomento è di grande attualità, basta pensare al problema delle coppie di fatto, istituzione che andrebbe a tutelare dei diritti come singole persone e non come famiglia.
L’indissolubilità del matrimonio non viene citata nella costituzione.
Art. 30
Viene garantita l’uguaglianza tra figli legittimi ed illegittimi. Quindi si parla del diritto di questi a ricevere un’educazione ed al dovere dei genitori di impartirla. Anche tali diritti/doveri sono naturali, nel senso specificato precedentemente.
Se i genitori non sono in grado di provvedere all’educazione dei figli, subentra lo Stato (principio di sussidiarietà).
I figli possono cercare la paternità entro i limiti previsti.
Art. 31
Prevede e demanda alle leggi le agevolazioni per garantire la formazione ed il sostentamento della famiglia, soprattutto nei riguardi delle famiglie numerose.
Ci si è posta la domanda se effettivamente lo Stato aiuti i cittadini in un caso particolarecome le adozioni.
Vengono garantiti gli istituti necessari, come asili nido, scuole materne, congedi di maternità...
Le leggi che regolano la maternità dovrebbero essere sempre imposte. Ci si è però chiesti se questo è sempre garantito nelle strutture private come le aziende.
SANITA’
Art. 32
La sanità è intesa sia come salute del singolo che come interesse collettivo. Quest’ultima idea è recente (riforma del sistema sanitario del ‘78) ed ha a che fare con la prevenzione, la sicurezza sul luogo di lavoro, nonchè al diritto alla pace ed alla giustizia.
L’articolo specifica che non si può obbligare un paziente a sottoporsi ad un certo trattamento sanitario, a meno che non costituisca un pericolo per la collettività; il paziente ha diritto a chiedere la sospensione di una cura. Idee che risuonano molto attuali alla luce del caso Welbi. In particolare si è messo in luce la mancanza di norme che stabiliscano quando vi sia accanimento terapeutico e la confusione che spesso si genera tra eutanasia (uccisione attiva del malato) e rinuncia ad una cura.
SCUOLA ED UNIVERSITA’
Art. 33-34
La scuola è aperta a tutti, senza distinzione di religione, sesso, razza...
Esiste il diritto di aprire scuole private a patto che non contrastino i principi generali dello Stato.
Ad esempio una sfida con cui ci dovremo sicuramente scontare è la creazione di scuole islamiche.
Qui si è inserito una breve discussione sulla correttezza o meno di dare contributi economici alle scuole private. Due possono essere le visioni: 1. lo Stato mette a disposizione le sue scuole, quindi non deve dare contributi 2. lo Stato deve comunque garantire un contributo per aiutare una famiglia a provvedere alla formazione dei figli.
Lo Stato promuove la cultura nell’ambito della formazione ed impone la costruzione di scuole. E’ un diritto ed un dovere del cittadino quello di accedere all’istruzione fino al grado più alto. Qui si inserisce il problema del costo degli studi universitari, che possono precludere l’accesso all’università di molti ragazzi.
Scritto da Bianca il aprile 25 2007 21:27:01