In questo incontro abbiamo preso in esame alcuni articoli scritti da Giampaolo Dianin, che non è potuto essere presente in questa riunione come ospite.
Il tema trattato riguarda una problematica di grande attualità: matrimonio e coppie di fatto.
Convivenza e unioni realtà diverse
Si deve innanzi tutto distinguere tra convivenza e unione di fatto: la prima è un generico e provvisorio stare insieme di due persone senza una precisa progettualità per il futuro. L’unione di fatto è la stabile coabitazione a prescindere dall’istituto matrimoniale.
Convivenza e unioni in Europa e in Italia
Il Parlamento Europeo in una risoluzione dell’8 febbraio 1994 invitava ad “aprire alle coppie omosessuali gli istituti giuridici a disposizione di quelle eterosessuali”.
La forma più conosciuta di riconoscimento sono i PACS, entrati in vigore in Francia nel 1999 come contratto patrimoniale tra persone etero e omosessuali con le seguenti caratteristiche:
- non si possono stipulare tra persone legate ad un matrimonio o altro Pacs
- si può scegliere tra la comunione dei beni o la divisione a metà delle spese
- se uno rompe il legame o muore, l’altro ha diritto a tenere l’alloggio
- serve un testamento per l’eredità
- dopo tre anni si hanno le stesse riduzioni d’imposta degli sposati
- stesse regole degli sposati per i figli
In Italia ci sono circa mezzo milione di coppie conviventi, di cui sembra che solo un terzo usufruirebbe volentieri dei Pacs.
Sono stati introdotti i “Registri civili” in alcuni comuni, ovvero elenchi a cui le coppie di fatto si possono iscrivere ottenendo solo un riconoscimento formale di valore simbolico. Sono comunque poche le coppie che ne usufruiscono, anche perchè si tratta di registri con carattere simbolico, culturale e ideologico nei confronti del matrimonio.
Per quanto riguarda i Pacs in Italia ci sono alcune proposte di legge. Una è quella Grillini, che vuole equiparare al matrimonio le unioni sia etero che omosessuali.
Si fa leva soprattutto sulla richiesta di diritti per l’eredità, la previdenza, l’assistenza del partner in ospedale.
Mentre nel Centro-destra non sembra ci sia volontà di aprire ai Pacs, nel Centro-sinistra è in corso un dibattito. Prodi afferma che non si possono negare i diritti alla casa, all’assistenza in ospedale, alla pensione. Rutelli propone “contratti di convivenza solidale”, cioè contratti di diritto privato che garantiscano i suddetti diritti.
Comunque in Italia le convivenze godono già di diritti e tutele. I figli illegittimi sono equiparati ai legittimi. Il convivente ha diritto a succedere nella titolarità del contratto di locazione in caso di decesso. La procreazione assistita può essere richiesta anche dalle coppie conviventi. Un lavoratore ha diritto al permesso retribuito in caso di decesso o infermità del coniuge o convivente. Il convivente ha diritto al risarcimento morale in caso di decesso del partner.
Questi diritti servono a tutelare il singolo individuo senza creare un nuovo istituto. Diverso è riconoscere alle persone che convivono dei diritti dall’assumere la relazione come giustificazione per il riconoscimento di essi.
Convivenza e unioni storia e cultura
Le coppie di fatto chiedono riconoscimenti per l’assistenza reciproca, diritti successori, reversibilità...come diritto di coppia e non del singolo.
Sorge il dubbio del perchè non si sposino:
1. si percepiscono come autonome e individualizzate e cercano una relazione che lasci libertà personale
2. si considera il matrimonio ormai superato e si vede la coppia di fatto come una sua evoluzione
In effetti un’evoluzione nel modo di pensare la famiglia si è vista nel tempo. Basta pensare che mentre nel 1865 era vista come un’organismo unitario e comandato dal capofamiglia, con la costituzione e leggi successive si sono introdotte la parità dei coniugi, il divorzio, si è eliminato il reato dell’adulterio.
Vi possono essere alcune cause di questa nuova visione della vita di coppia:
1. Una crisi delle istituzioni
2. la fatica a fare scelte definitive
3. autonomia economica di entrambe i partner
4. difficoltà economiche, tempi lunghi di studio, difficoltà a trovare un impiego stabile
5. il venir meno del legame tra matrimonio, sessualità e fecondità
6. il fatto che i figli tendono a rimanere a casa sempre più a lungo
7. la tolleranza verso questi comportamenti in nome del rispetto del pluralismo
Tutto questo fa sorgere una grossa preoccupazione educativa, nel senso che si ha l’impressione che molti adulti abbiano rinunciato ad ogni intervento educativo in questo ambito. I Pacs insegnano a desiderare poco col rischio e minano l’ideale del matrimonio e della famiglia, che dovrebbe invece rimanere fondamentale per la vita sociale e l’educazione dei nuovi cittadini. Inoltre sembra che chi difende i Pacs vogliano diritti per difendere la propria libertà, ma nessun dovere.
Scritto da Bianca il aprile 25 2007 21:28:44
Il tema trattato riguarda una problematica di grande attualità: matrimonio e coppie di fatto.
Convivenza e unioni realtà diverse
Si deve innanzi tutto distinguere tra convivenza e unione di fatto: la prima è un generico e provvisorio stare insieme di due persone senza una precisa progettualità per il futuro. L’unione di fatto è la stabile coabitazione a prescindere dall’istituto matrimoniale.
Convivenza e unioni in Europa e in Italia
Il Parlamento Europeo in una risoluzione dell’8 febbraio 1994 invitava ad “aprire alle coppie omosessuali gli istituti giuridici a disposizione di quelle eterosessuali”.
La forma più conosciuta di riconoscimento sono i PACS, entrati in vigore in Francia nel 1999 come contratto patrimoniale tra persone etero e omosessuali con le seguenti caratteristiche:
- non si possono stipulare tra persone legate ad un matrimonio o altro Pacs
- si può scegliere tra la comunione dei beni o la divisione a metà delle spese
- se uno rompe il legame o muore, l’altro ha diritto a tenere l’alloggio
- serve un testamento per l’eredità
- dopo tre anni si hanno le stesse riduzioni d’imposta degli sposati
- stesse regole degli sposati per i figli
In Italia ci sono circa mezzo milione di coppie conviventi, di cui sembra che solo un terzo usufruirebbe volentieri dei Pacs.
Sono stati introdotti i “Registri civili” in alcuni comuni, ovvero elenchi a cui le coppie di fatto si possono iscrivere ottenendo solo un riconoscimento formale di valore simbolico. Sono comunque poche le coppie che ne usufruiscono, anche perchè si tratta di registri con carattere simbolico, culturale e ideologico nei confronti del matrimonio.
Per quanto riguarda i Pacs in Italia ci sono alcune proposte di legge. Una è quella Grillini, che vuole equiparare al matrimonio le unioni sia etero che omosessuali.
Si fa leva soprattutto sulla richiesta di diritti per l’eredità, la previdenza, l’assistenza del partner in ospedale.
Mentre nel Centro-destra non sembra ci sia volontà di aprire ai Pacs, nel Centro-sinistra è in corso un dibattito. Prodi afferma che non si possono negare i diritti alla casa, all’assistenza in ospedale, alla pensione. Rutelli propone “contratti di convivenza solidale”, cioè contratti di diritto privato che garantiscano i suddetti diritti.
Comunque in Italia le convivenze godono già di diritti e tutele. I figli illegittimi sono equiparati ai legittimi. Il convivente ha diritto a succedere nella titolarità del contratto di locazione in caso di decesso. La procreazione assistita può essere richiesta anche dalle coppie conviventi. Un lavoratore ha diritto al permesso retribuito in caso di decesso o infermità del coniuge o convivente. Il convivente ha diritto al risarcimento morale in caso di decesso del partner.
Questi diritti servono a tutelare il singolo individuo senza creare un nuovo istituto. Diverso è riconoscere alle persone che convivono dei diritti dall’assumere la relazione come giustificazione per il riconoscimento di essi.
Convivenza e unioni storia e cultura
Le coppie di fatto chiedono riconoscimenti per l’assistenza reciproca, diritti successori, reversibilità...come diritto di coppia e non del singolo.
Sorge il dubbio del perchè non si sposino:
1. si percepiscono come autonome e individualizzate e cercano una relazione che lasci libertà personale
2. si considera il matrimonio ormai superato e si vede la coppia di fatto come una sua evoluzione
In effetti un’evoluzione nel modo di pensare la famiglia si è vista nel tempo. Basta pensare che mentre nel 1865 era vista come un’organismo unitario e comandato dal capofamiglia, con la costituzione e leggi successive si sono introdotte la parità dei coniugi, il divorzio, si è eliminato il reato dell’adulterio.
Vi possono essere alcune cause di questa nuova visione della vita di coppia:
1. Una crisi delle istituzioni
2. la fatica a fare scelte definitive
3. autonomia economica di entrambe i partner
4. difficoltà economiche, tempi lunghi di studio, difficoltà a trovare un impiego stabile
5. il venir meno del legame tra matrimonio, sessualità e fecondità
6. il fatto che i figli tendono a rimanere a casa sempre più a lungo
7. la tolleranza verso questi comportamenti in nome del rispetto del pluralismo
Tutto questo fa sorgere una grossa preoccupazione educativa, nel senso che si ha l’impressione che molti adulti abbiano rinunciato ad ogni intervento educativo in questo ambito. I Pacs insegnano a desiderare poco col rischio e minano l’ideale del matrimonio e della famiglia, che dovrebbe invece rimanere fondamentale per la vita sociale e l’educazione dei nuovi cittadini. Inoltre sembra che chi difende i Pacs vogliano diritti per difendere la propria libertà, ma nessun dovere.
Scritto da Bianca il aprile 25 2007 21:28:44