Mercoledì 6 novembre 2013, 18.30
Percorso universitario
Dopo un giro di presentazioni, i presidenti hanno illustrato le giornate al modulo dei presidenti tenutosi a Roma. Hanno parlato dei laboratori a cui hanno partecipato, con temi in economia, territorio, università, dinamiche di gruppo. Hanno poi sollecitato la partecipazione alla conferenza “Cittadini d’Europa. I cristiani alla prova dell’unità europea.”, che si terrà presso la facoltà teologica del triveneto il 9 novembre dalle 9.45 alle 16.00. Si ricorda la necessità dell’iscrizione per la partecipazione.
Riprendendo lo scorso incontro del percorso universitario del 23 ottobre e non potendo essere presente il relatore, è proseguito il confronto sulle esperienze personali sulla scelta degli studi di ciascuno, iniziato da Antonio, che ha ricordato le ragioni della sua proposta per il percorso e la sua esperienza.
Chiara s. studia Biologia nell’attesa delle graduatorie di Medicina. Ha sempre avuto ed è cresciuto dopo uno stage al 4° liceo il desiderio di studiare Medicina. Nonostante gli incoraggiamenti verso altri indirizzi letterari e le prospettive di lavoro inconciliabili con la maternità, la sua passione è troppo forte per riuscire a rinunciare. Per questo se a Siena verrà selezionata, accetterà il trasferimento .
Maddalena ha voluto spiegare, oltre al suo percorso, come è strutturata la sua facoltà, essendo spesso causa di forti incertezze e dubbi, sia per lei sia per chi la ascolta. Lei studia scienza della formazione e dell’educazione, specializzandosi per gli adulti. Inizialmente si era interessata di lavorare con la pedagogia per i bambini, percorso per cui gli altri la ritenevano più portata, ma ha scelto di prendere questo ramo, anche a causa della durata degli studi di tre anni invece che cinque. Ha differenziato poi nel suo corso di studi due indirizzi: il SED, scienze dell’educazione, tramite cui potrebbe occuparsi nell’ambito pedagogico-didattico in enti e aziende che operano in rete con la scuola, e il FSRU, con il quale all’interno di enti privati e pubblici, imprese e associazioni si occuperebbe della formazione di secondo livello e della selezione dei lavoratori, di aggiornamento professionale e di servizi di collocamento. Lei preferirebbe lavorare con gli adulti dal punto di vista dell’organizzazione, che non riesce ad avere per se stessa, ma che sente come sua capacità per gli altri.
Sonia ironizza dicendo che lo psicologo non entra nella mente delle persone, né tantomeno ne interpreta i sogni. Ha svolto uno stage presso la Casa del Sole confrontandosi con vari tipi di handicap e, anche per lei, il tirocinio è stato fondamentale per la scelta degli studi. Desiderando di occuparsi di bambini, ha provato sia il test di Psicologia sia quello di Scienze della Formazione Primaria, abbandonando ai risultati la scelta di quest’ultima in favore della prima. Le piacerebbe entrare nell’ambiente scolastico, in cui però la figura dello psicologo non è ancora molto presente. Il suo indirizzo infatti è quello di educazione e sviluppo, accanto ai quattro che ci sono nella triennale di Psicologia, tra cui psicobiologia, lavoro, personalità e ricerca.
Chiara Z. studia Terapia della Neuro-Psicomotricità dell’età evolutiva, che spiega essere una via di mezzo tra la Psicologia e la Medicina. Mentre al primo anno le materie erano molto generiche, ora al secondo anno stanno entrando più nello specifico, ma lei ha alcuni dubbi sulla sua motivazione in questo percorso, essendo spaventata dal contatto che avrebbe con la sofferenza. Vive con difficoltà il fatto di non avere motivazioni forti, ma ha scelto per ora di proseguire. Durante i corsi sono in pochi, essendo il suo corso di laurea una sanitaria a numero chiuso per un complessivo di 15 posti. Per quanto riguarda la specialistica, l’unica opzione proposta è la coordinazione delle professioni sanitarie. Carlotta aggiunge che è diversa dalla specialistica per l’Infermieristica, che invece prepara alla docenza e alla formazione del caposala.
Lucio studia Matematica al quinto anno e l’ha scelta spontaneamente a scuola, perché gli riusciva bene e perché la Fisica non gli piaceva. All’inizio ha avuto difficoltà e, studiando, l’ha scoperta e ha capito che desiderava studiarla. Il suo indirizzo è quello Applicativo e spiega che nel corso di studi c’è sia il percorso di Matematica Pura sia appunto quello di Applicata, la cui differenza sta nel grado di astrattezza e utilizzo della matematica. Nello specifico Lucio studia per la Finanza, che è un percorso che oltre a piacergli è più sicuro anche a livello di lavoro. Infatti, valuta anche la possibilità di insegnare e, dal tutorato che ora sta svolgendo presso l’università, ritiene che l’insegnamento sia un’esperienza bellissima. Anche successivamente per quanto riguarda la gestione degli orari, l’attività dell’insegnante è molto regolare e limitata, mentre per il campo finanziario viene richiesta maggiore flessibilità e molto più tempo. Per il lavoro, infatti, non ha uno schema preciso, perché potrà insegnare anche con un indirizzo applicativo: la laurea che avrà sarà per la matematica in generale, indipendentemente dal fatto che la sua specializzazione sia nella finanza.
Maria anche studia Matematica ed è in tesi. Dopo uno stage al 4° anno di liceo, era convinta che avrebbe studiato Medicina, mentre si è appassionata alle Scienze solo all’ultimo anno e ha scelto Matematica un po’ per caso. Anche lei ha avuto difficoltà al primo anno, ma ha deciso di continuare sia per abitudine e sia per la convinzione maturata nel tempo. Anche lei studia Matematica Applicata nel campo dell’Informatica per il ramo finanziario e spera che la sua tesi le dia qualche sbocco futuro, anche per la possibilità che ha avuto recentemente di pubblicare un articolo.
Marco O. non ha una preferenza in particolare per qualche materia e passo dopo passo ha conciliato con sé il fatto di studiare Economia. Ha scelto questo percorso perché ne era incuriosito, forse dal fatto che non aveva avuto una formazione in questo alle superiori. In particolare il suo indirizzo è quello di Economia e Finanza, alla quale l’alternativa era Economia Aziendale e non gli sembrava molto coinvolgente, anche perché la materia che più lo coinvolge è la politica. Un’altra motivazione che lo ha spinto a questa scelta è stata anche quella occupazionale, forse perché è stato un criterio di giustificazione rispetto agli altri interessi. Neanche a posteriori saprebbe dire perché gli piace studiare l’economia e persino ora sta cercando di farsi un’opinione circa il suo corso di studi, anche attraverso dibattiti e confronto con gli altri. Sa per certo che gli piace e che studia bene. Per quanto riguarda il futuro, non sa se la ricerca e il dottorato siano la sua strada, mentre ha la certezza che vorrebbe restare in Italia. Sente, infatti, anche il bisogno di ricambiare lo Stato per le borse di studio che lo hanno sostenuto. Un’idea che ha per l’occupazione è derivata dallo stage che ha fatto al suo terzo anno presso la Banca Popolare Etica, che ritiene essere un’area innovativa e motivante.
Pietro studia Scienze Politiche, con indirizzo in Governo delle Amministrazioni. Questo indirizzo è molto meno internazionale degli altri, ed è quello che sente più adatto alla sua passione: la politica. Ha osservato però che tra quest’ultima e il percorso di studi c’è un divario grande, poiché ha studiato anche Sociologia, Storia ed altre materie che si separano dall’ambito di suo interesse. Spiega che la politica che lui intende non sono né i partiti, né la speculazione che vivono di questa. Sa anche che il suo percorso forse non lo porterà lontano, essendo anche un campo poco accessibile per il lavoro. Gli piacerebbe però fare carriera e anche per questo con molta naturalezza si propone la prosecuzione degli studi con l’unica specialistica che il suo corso offre.
Elena ha sempre avuto le idee chiare fin da piccola e già nel portfolio a scuola scriva che desiderava diventare un insegnante. Ha studiato in un Liceo Pedagogico, ma non le è stato molto utile. Per l’università ha provato anche il test per Scienze dell’Educazione e della Formazione, ma di lavorare nelle superiori o con gli adulti non la entusiasmava. Ha avuto però la risposta positiva ai test per Scienze della Formazione Primaria, suo percorso di studi di adesso. Non la spaventavano i 5 anni all’iscrizione, quanto invece ora la fanno pensare, anche per la preparazione di 550 ore di tirocinio che affronterà successivamente. Alla fine dei suoi studi, infatti, vorrebbe affrontare i concorsi per le scuole montessoriane, che hanno un taglio più specifico di progetto educativo che le piace. Queste scuole sono più presenti qui che in Puglia, ed è una delle ragioni per cui ha scelto di studiare a Padova. Altro motivo, per cui l’ha preferita a Roma, è il fatto che sua sorella studiava a Padova e, perciò, già conosceva la città.
Giorgio si è laureato nel 2012 in Lettere e ha approfondito gli studi per la docenza per le scuole medie con lo studio di materie come storia e geografia. Ha svolto anche il TFA, un tirocinio per la formazione degli insegnanti molto vicino a Scienze della Formazione primaria, ma con uno stampo per le scuole superiori. Nonostante le ore richieste fossero ben molte meno, ha svolto 150 ore di tirocinio. Ora che ha finito, ha provato più test per il dottorato. Ora lavora a Venezia presso l’Istituto Cavanis, che gli ha dato conferma dopo il nuovo patriarcato, il quale ha apportato alcune modifiche all’organizzazione didattica. Giorgio sta scrivendo nel frattempo anche un bollettino settimanale per il gruppo, che per l’esterno riassume e illustra le attività svolte e che sarà pubblicato a fine della sua elaborazione.
Filippo fin dalle elementari era convinto che avrebbe studiato Fisica e, dopo l’incontro al suo quarto anno con un professore, si è appassionato prima della Trigonometria e poi dell’Analisi, decidendo di studiare Matematica all’università. Il suo primo anno non ha avuto grandi risultati, ma ora spera di averne di più. Non è certo di cosa vorrebbe fare in futuro, ma sa per certo che non vorrebbe mai insegnare.
Maristella ha scelto Chimica e Tecnologie Farmaceutiche un po’ per caso, poiché l’unica certezza che aveva era quella di voler fare materie scientifiche. Il fatto di desiderare una competenza più tecnica l’ha indirizzata a questo corso e ora aspetta di capire dai suoi corsi se può essere l’indirizzo più giusto per lei.
Erica studia Astronomia al secondo anno e ha maturato la sua scelta in base alla sua esperienza. Ha studiato presso l’Istituto Tecnico Nautico, che prepara alla vita sulle navi mercantili. L’idea del mare le ha sempre dato un senso profondo di libertà, di formazione mentale e di scienza . Ha fatto esperienza come hostess per tre anni in uno yacht e, per quanto la carriera potrebbe piacerle, non le darebbe la possibilità di avere una famiglia in modo stabile. Studiando si è appassionata alla Trigonometria e all’Astronomia ed, in particolare, un testo di Navigazione Astronomica l’ha colpita molto. Questi suoi interessi l’hanno aiutata a scegliere tra Ingegneria Navale, Matematica e Astronomia. Scartando la prima, vedendosi più “scienziato”, ha sentito di non avere abbastanza fantasia per l’astrattezza matematica, ma piuttosto la volontà di osservare lo spazio. Per il futuro non ha idee chiare: andare all’estero, la ricerca, l’insegnamento della navigazione astronomica sono tutte possibili opzioni, che per ora tiene aperte proseguendo gli studi.
Costanza negli ultimi anni di liceo, anche tramite uno stage alla Cappella degli Scrovegni, ha maturato una passione per l’Arte e ha scelto di studiare Storia e Tutela dei Beni Artistici. Ha riscontrato però all’università un ambiente troppo accademico e, mentre al primo anno si accontentava di ripetere le conoscenze già acquisite al liceo, il secondo anno ha cominciato a stridere con i suoi interessi. Essendo ormai vicina alla tesi, ha deciso di proseguire, ma non continuerà la specialistica, la quale sembra avere uno stampo ripetitivo. Sa inoltre che avrà difficoltà per il lavoro in Italia, non essendo ancora sviluppato un vero interesse alla valorizzazione delle innumerevoli risorse presenti. Dopo il percorso di studi, per questo, prenderà un anno sabbatico, in cui progetta di fare del Servizio Civile per i portatori di handicap, attività che rientra tra gli altri suoi desideri, come anche quello della panificazione e della pasticceria. Con il suo percorso studi potrebbe fare solo insegnamento od organizzazione di eventi, come curatrice ad esempio; non si occuperebbe di restauro, conoscenza più tecnica relativa al percorso dei Scienze dei beni Culturali, ma di storia dell’arte e cultura.
Percorso universitario
Dopo un giro di presentazioni, i presidenti hanno illustrato le giornate al modulo dei presidenti tenutosi a Roma. Hanno parlato dei laboratori a cui hanno partecipato, con temi in economia, territorio, università, dinamiche di gruppo. Hanno poi sollecitato la partecipazione alla conferenza “Cittadini d’Europa. I cristiani alla prova dell’unità europea.”, che si terrà presso la facoltà teologica del triveneto il 9 novembre dalle 9.45 alle 16.00. Si ricorda la necessità dell’iscrizione per la partecipazione.
Riprendendo lo scorso incontro del percorso universitario del 23 ottobre e non potendo essere presente il relatore, è proseguito il confronto sulle esperienze personali sulla scelta degli studi di ciascuno, iniziato da Antonio, che ha ricordato le ragioni della sua proposta per il percorso e la sua esperienza.
Chiara s. studia Biologia nell’attesa delle graduatorie di Medicina. Ha sempre avuto ed è cresciuto dopo uno stage al 4° liceo il desiderio di studiare Medicina. Nonostante gli incoraggiamenti verso altri indirizzi letterari e le prospettive di lavoro inconciliabili con la maternità, la sua passione è troppo forte per riuscire a rinunciare. Per questo se a Siena verrà selezionata, accetterà il trasferimento .
Maddalena ha voluto spiegare, oltre al suo percorso, come è strutturata la sua facoltà, essendo spesso causa di forti incertezze e dubbi, sia per lei sia per chi la ascolta. Lei studia scienza della formazione e dell’educazione, specializzandosi per gli adulti. Inizialmente si era interessata di lavorare con la pedagogia per i bambini, percorso per cui gli altri la ritenevano più portata, ma ha scelto di prendere questo ramo, anche a causa della durata degli studi di tre anni invece che cinque. Ha differenziato poi nel suo corso di studi due indirizzi: il SED, scienze dell’educazione, tramite cui potrebbe occuparsi nell’ambito pedagogico-didattico in enti e aziende che operano in rete con la scuola, e il FSRU, con il quale all’interno di enti privati e pubblici, imprese e associazioni si occuperebbe della formazione di secondo livello e della selezione dei lavoratori, di aggiornamento professionale e di servizi di collocamento. Lei preferirebbe lavorare con gli adulti dal punto di vista dell’organizzazione, che non riesce ad avere per se stessa, ma che sente come sua capacità per gli altri.
Sonia ironizza dicendo che lo psicologo non entra nella mente delle persone, né tantomeno ne interpreta i sogni. Ha svolto uno stage presso la Casa del Sole confrontandosi con vari tipi di handicap e, anche per lei, il tirocinio è stato fondamentale per la scelta degli studi. Desiderando di occuparsi di bambini, ha provato sia il test di Psicologia sia quello di Scienze della Formazione Primaria, abbandonando ai risultati la scelta di quest’ultima in favore della prima. Le piacerebbe entrare nell’ambiente scolastico, in cui però la figura dello psicologo non è ancora molto presente. Il suo indirizzo infatti è quello di educazione e sviluppo, accanto ai quattro che ci sono nella triennale di Psicologia, tra cui psicobiologia, lavoro, personalità e ricerca.
Chiara Z. studia Terapia della Neuro-Psicomotricità dell’età evolutiva, che spiega essere una via di mezzo tra la Psicologia e la Medicina. Mentre al primo anno le materie erano molto generiche, ora al secondo anno stanno entrando più nello specifico, ma lei ha alcuni dubbi sulla sua motivazione in questo percorso, essendo spaventata dal contatto che avrebbe con la sofferenza. Vive con difficoltà il fatto di non avere motivazioni forti, ma ha scelto per ora di proseguire. Durante i corsi sono in pochi, essendo il suo corso di laurea una sanitaria a numero chiuso per un complessivo di 15 posti. Per quanto riguarda la specialistica, l’unica opzione proposta è la coordinazione delle professioni sanitarie. Carlotta aggiunge che è diversa dalla specialistica per l’Infermieristica, che invece prepara alla docenza e alla formazione del caposala.
Lucio studia Matematica al quinto anno e l’ha scelta spontaneamente a scuola, perché gli riusciva bene e perché la Fisica non gli piaceva. All’inizio ha avuto difficoltà e, studiando, l’ha scoperta e ha capito che desiderava studiarla. Il suo indirizzo è quello Applicativo e spiega che nel corso di studi c’è sia il percorso di Matematica Pura sia appunto quello di Applicata, la cui differenza sta nel grado di astrattezza e utilizzo della matematica. Nello specifico Lucio studia per la Finanza, che è un percorso che oltre a piacergli è più sicuro anche a livello di lavoro. Infatti, valuta anche la possibilità di insegnare e, dal tutorato che ora sta svolgendo presso l’università, ritiene che l’insegnamento sia un’esperienza bellissima. Anche successivamente per quanto riguarda la gestione degli orari, l’attività dell’insegnante è molto regolare e limitata, mentre per il campo finanziario viene richiesta maggiore flessibilità e molto più tempo. Per il lavoro, infatti, non ha uno schema preciso, perché potrà insegnare anche con un indirizzo applicativo: la laurea che avrà sarà per la matematica in generale, indipendentemente dal fatto che la sua specializzazione sia nella finanza.
Maria anche studia Matematica ed è in tesi. Dopo uno stage al 4° anno di liceo, era convinta che avrebbe studiato Medicina, mentre si è appassionata alle Scienze solo all’ultimo anno e ha scelto Matematica un po’ per caso. Anche lei ha avuto difficoltà al primo anno, ma ha deciso di continuare sia per abitudine e sia per la convinzione maturata nel tempo. Anche lei studia Matematica Applicata nel campo dell’Informatica per il ramo finanziario e spera che la sua tesi le dia qualche sbocco futuro, anche per la possibilità che ha avuto recentemente di pubblicare un articolo.
Marco O. non ha una preferenza in particolare per qualche materia e passo dopo passo ha conciliato con sé il fatto di studiare Economia. Ha scelto questo percorso perché ne era incuriosito, forse dal fatto che non aveva avuto una formazione in questo alle superiori. In particolare il suo indirizzo è quello di Economia e Finanza, alla quale l’alternativa era Economia Aziendale e non gli sembrava molto coinvolgente, anche perché la materia che più lo coinvolge è la politica. Un’altra motivazione che lo ha spinto a questa scelta è stata anche quella occupazionale, forse perché è stato un criterio di giustificazione rispetto agli altri interessi. Neanche a posteriori saprebbe dire perché gli piace studiare l’economia e persino ora sta cercando di farsi un’opinione circa il suo corso di studi, anche attraverso dibattiti e confronto con gli altri. Sa per certo che gli piace e che studia bene. Per quanto riguarda il futuro, non sa se la ricerca e il dottorato siano la sua strada, mentre ha la certezza che vorrebbe restare in Italia. Sente, infatti, anche il bisogno di ricambiare lo Stato per le borse di studio che lo hanno sostenuto. Un’idea che ha per l’occupazione è derivata dallo stage che ha fatto al suo terzo anno presso la Banca Popolare Etica, che ritiene essere un’area innovativa e motivante.
Pietro studia Scienze Politiche, con indirizzo in Governo delle Amministrazioni. Questo indirizzo è molto meno internazionale degli altri, ed è quello che sente più adatto alla sua passione: la politica. Ha osservato però che tra quest’ultima e il percorso di studi c’è un divario grande, poiché ha studiato anche Sociologia, Storia ed altre materie che si separano dall’ambito di suo interesse. Spiega che la politica che lui intende non sono né i partiti, né la speculazione che vivono di questa. Sa anche che il suo percorso forse non lo porterà lontano, essendo anche un campo poco accessibile per il lavoro. Gli piacerebbe però fare carriera e anche per questo con molta naturalezza si propone la prosecuzione degli studi con l’unica specialistica che il suo corso offre.
Elena ha sempre avuto le idee chiare fin da piccola e già nel portfolio a scuola scriva che desiderava diventare un insegnante. Ha studiato in un Liceo Pedagogico, ma non le è stato molto utile. Per l’università ha provato anche il test per Scienze dell’Educazione e della Formazione, ma di lavorare nelle superiori o con gli adulti non la entusiasmava. Ha avuto però la risposta positiva ai test per Scienze della Formazione Primaria, suo percorso di studi di adesso. Non la spaventavano i 5 anni all’iscrizione, quanto invece ora la fanno pensare, anche per la preparazione di 550 ore di tirocinio che affronterà successivamente. Alla fine dei suoi studi, infatti, vorrebbe affrontare i concorsi per le scuole montessoriane, che hanno un taglio più specifico di progetto educativo che le piace. Queste scuole sono più presenti qui che in Puglia, ed è una delle ragioni per cui ha scelto di studiare a Padova. Altro motivo, per cui l’ha preferita a Roma, è il fatto che sua sorella studiava a Padova e, perciò, già conosceva la città.
Giorgio si è laureato nel 2012 in Lettere e ha approfondito gli studi per la docenza per le scuole medie con lo studio di materie come storia e geografia. Ha svolto anche il TFA, un tirocinio per la formazione degli insegnanti molto vicino a Scienze della Formazione primaria, ma con uno stampo per le scuole superiori. Nonostante le ore richieste fossero ben molte meno, ha svolto 150 ore di tirocinio. Ora che ha finito, ha provato più test per il dottorato. Ora lavora a Venezia presso l’Istituto Cavanis, che gli ha dato conferma dopo il nuovo patriarcato, il quale ha apportato alcune modifiche all’organizzazione didattica. Giorgio sta scrivendo nel frattempo anche un bollettino settimanale per il gruppo, che per l’esterno riassume e illustra le attività svolte e che sarà pubblicato a fine della sua elaborazione.
Filippo fin dalle elementari era convinto che avrebbe studiato Fisica e, dopo l’incontro al suo quarto anno con un professore, si è appassionato prima della Trigonometria e poi dell’Analisi, decidendo di studiare Matematica all’università. Il suo primo anno non ha avuto grandi risultati, ma ora spera di averne di più. Non è certo di cosa vorrebbe fare in futuro, ma sa per certo che non vorrebbe mai insegnare.
Maristella ha scelto Chimica e Tecnologie Farmaceutiche un po’ per caso, poiché l’unica certezza che aveva era quella di voler fare materie scientifiche. Il fatto di desiderare una competenza più tecnica l’ha indirizzata a questo corso e ora aspetta di capire dai suoi corsi se può essere l’indirizzo più giusto per lei.
Erica studia Astronomia al secondo anno e ha maturato la sua scelta in base alla sua esperienza. Ha studiato presso l’Istituto Tecnico Nautico, che prepara alla vita sulle navi mercantili. L’idea del mare le ha sempre dato un senso profondo di libertà, di formazione mentale e di scienza . Ha fatto esperienza come hostess per tre anni in uno yacht e, per quanto la carriera potrebbe piacerle, non le darebbe la possibilità di avere una famiglia in modo stabile. Studiando si è appassionata alla Trigonometria e all’Astronomia ed, in particolare, un testo di Navigazione Astronomica l’ha colpita molto. Questi suoi interessi l’hanno aiutata a scegliere tra Ingegneria Navale, Matematica e Astronomia. Scartando la prima, vedendosi più “scienziato”, ha sentito di non avere abbastanza fantasia per l’astrattezza matematica, ma piuttosto la volontà di osservare lo spazio. Per il futuro non ha idee chiare: andare all’estero, la ricerca, l’insegnamento della navigazione astronomica sono tutte possibili opzioni, che per ora tiene aperte proseguendo gli studi.
Costanza negli ultimi anni di liceo, anche tramite uno stage alla Cappella degli Scrovegni, ha maturato una passione per l’Arte e ha scelto di studiare Storia e Tutela dei Beni Artistici. Ha riscontrato però all’università un ambiente troppo accademico e, mentre al primo anno si accontentava di ripetere le conoscenze già acquisite al liceo, il secondo anno ha cominciato a stridere con i suoi interessi. Essendo ormai vicina alla tesi, ha deciso di proseguire, ma non continuerà la specialistica, la quale sembra avere uno stampo ripetitivo. Sa inoltre che avrà difficoltà per il lavoro in Italia, non essendo ancora sviluppato un vero interesse alla valorizzazione delle innumerevoli risorse presenti. Dopo il percorso di studi, per questo, prenderà un anno sabbatico, in cui progetta di fare del Servizio Civile per i portatori di handicap, attività che rientra tra gli altri suoi desideri, come anche quello della panificazione e della pasticceria. Con il suo percorso studi potrebbe fare solo insegnamento od organizzazione di eventi, come curatrice ad esempio; non si occuperebbe di restauro, conoscenza più tecnica relativa al percorso dei Scienze dei beni Culturali, ma di storia dell’arte e cultura.