Mercoledì 23 ottobre 2013, 18.30
Percorso universitario
Marco F. ha dato anzitutto delle informazioni circa l’attività del Centro Universitario: il gruppo dà, per quanto possibile ai membri, la propria disponibilità per una testimonianza sull’esperienza personale dell’università per l’Orientamento delle quinte superiori, incontro che si terrà nei prossimi 25 e 26 ottobre presso il Centro. Infine riassume brevemente l’organizzazione federativa e formativa della Fuci e gli eventi importanti. I presidenti saranno via a causa del Collegio dei presidenti che si terrà a Roma nel fine settimana.
In seguito abbiamo proseguito, come di consueto, con la lettura del Vangelo del giorno (Lc 12, 39-48) e la meditazione proposta sul mensile “Dall’alba al tramonto”.
Chiara T. ha presentato l’idea per il percorso universitario di confrontarci circa il nostro modo di vivere l’università, anche per una presa di coscienza, e poi di convocare dei relatori, come il presidente del MEIC nei prossimi incontri, che ambientino il tema universitario sia in un percorso storico, sia all’interno dell’idea di Fuci. Marco F. aggiunge che può essere importante anche dal punto di vista del congresso e che infine ci sarà un confronto su come noi stessi viviamo il nostro prendere parte alla comunità universitaria, anche come fucini.
Antonio illustra quindi la sua idea di confronto, con cui è stato lanciato il tema: è stata la necessità di apprezzare le sensibilità diverse dalla sua a stimolarlo in questa richiesta e perciò ha chiesto proprio di parlare della scelta e delle motivazioni che spingono ciascun membro di studiare la propria materia.
Antonio studia CTF e inizialmente si è ispirato all’”ambiente che respirava a casa”, essendo il padre farmacista. In seguito, durante il percorso, si è indirizzato alla ricerca contro la sperimentazione dei composti chimici sugli animali. Con un professore si è interessato a dei metodi computazionali e ora guarda ad un futuro di ricerca, ad un dottorato, essendo ormai anche al 5° anno.
Giacomo studia Storia, è al terzo anno. Con la tesina di maturità ha sentito, tra gli studi umanistici, maggiore concretezza e legame con la vita nella storia e tutt’ora il suo studio è appassionato, “come se stesse leggendo un libro”. Si è sentito coinvolto anche nell’ambiente, tanto che è rappresentante del suo corso di laurea, e nonostante la poca conoscenza che si ha di esso all’esterno.
Marco F. si è iscritto dapprima a Giurisprudenza a Bologna, con l’autoconvinzione dovuta all’ambiente di casa, di voler essere avvocato. In seguito, nonostante le materie gli piacessero, ha desiderato cambiare percorso e con il professor Mascia ha maturato l’interesse per i diritti umani. Per quanto il primo anno sia stato deludente dal punto di vista tematico, dal secondo anno i corsi sono stati così ben strutturati che lui si è già orientato per una tesi. Infine anche lo studio inclusivo del francese, seconda lingua oltre all’inglese, è stato per lui caratterizzante e motivante.
Chiara T. ha raccontato della difficoltà nella scelta: nonostante volesse studiare presso l’Accademia delle belle arti, non ha voluto “fare dell’arte un lavoro” e gli studi scientifici l’hanno portata ad una selezione difficile tra percorsi senza una preferenza specifica. In seguito, con la passione per la botanica, per la chimica e per la necessità di precisione, si è indirizzata verso Farmacia. Nonostante l’apparente incomprensione degli altri della sua motivazione, non avendo un posto assicurato in farmacie, fin dall’inizio si è appassionata e si è meravigliata di quanto il suo percorso sia adatto a lei. Abbandonando ormai la botanica, si sta orientando verso la Farmacia Ospedaliera, ambito in cui potrebbe sviluppare la sintesi di tutte le cose che ha imparato, creando farmaci sul posto di lavoro.
Carlotta studia Infermieristica pediatrica e la sua convinzione è maturata durante gli studi. Più volte ha provato i test di Medicina, ma nonostante infine sia passata a Torino, non sentiva di avere la passione per quegli studi, bensì la necessità di stare con i bambini: la loro sofferenza è troppo stringente e sono, in fondo, loro stessi a dare la forza di assisterli. Spera in riconoscimenti futuri e assunzioni maggiori in Italia, poiché la figura dell’infermiere per ora sembra avere credito solo all’estero.
Michela, in corso con Carlotta, ha avuto un percorso diverso. Dopo il servizio sociale, aveva la necessità di lavorare con i bambini, ma l’idea dell’insegnante e del rientro a scuola non erano per lei aggradanti. Ha sentito come una spinta il fatto di essere arrivata ventesima su venti posti ai test. Il suo tirocinio nel reparto di Oncologia pediatrica l’ha segnata e le ha concesso di confrontarla con l’idea di assistenza di un anziano, troppo diversa da quello che lei desidera. Ora anche lei guarda intanto all’estero e ad un’eventuale esperienza in Africa.
Mirjam studia Matematica, percorso che ha scelto tra tanti che si era proposta all’uscita dall’università: l’unica esigenza che aveva era quella di poter con la sua professione aiutare le persone a formarsi. Ha passato il test a Logopedia, ma ritendendola temendo che il percorso potesse essere demotivante, si è iscritta a Matematica per essere insegnante. Ha fatto conoscenza con la materia durante gli anni di università, alternando alti e bassi, perché il percorso si è rivelato tante volte più difficile dell’immaginato e poco affine allo scopo. Ha imparato ad apprezzare la purezza della matematica come un linguaggio ordinato e quando ne ha apprezzato la bellezza letteraria e profondamente culturale, si è appassionata di più. Ora sta concludendo il percorso con la tesi e cerca delle scuole private per cominciare a lavorare.
Alessandra fin da piccola aveva il desiderio di lavorare nella Copisteria dei suoi genitori, fino a che conoscendo gli studi classici, si è appassionata all’Archeologia. La sua scelta non è stata difficile dal punto di vista del corso di studi, ma della città in cui studiare. Sia il fatto che per il suo percorso è necessaria la presenza di uno scavo, sia per la sua esigenza di andare fuori casa, ha scelto, tra Bologna e Padova, questo ateneo.
Martina studia Astronomia: è una passione che ha da quando è piccola, ma la sua difficoltà più gande è stata quella di rivelarla a causa del pregiudizio e della poca conoscenza del suo corso di laurea. Ha provato anche una ricerca alternativa con CTF di un percorso adatto a lei, ma non passandolo, felicemente si è iscritta ad astronomia. Il primo anno è stato duro, poiché la base matematica e fisica, prettamente teorica, è stata difficile, ma nonostante tutto le era piaciuta e l’ha portata a proseguire.
Alberto studia Ingegneria dell’Informazione, percorso che forzatamente, per gestione di corsi di laurea, è sostituto dell’Ingegneria Informatica. Anche lui nei suoi studi ha avuto difficoltà con la base fortemente teorica e in altri casi fuori dal suo indirizzo, come l’elettronica. Nonostante ciò era contento di capire il funzionamento delle cose, anche perché questo da un carattere fortemente creativo dell’ingegneria. Tutto sommato, l’idea di essere soro un perito era per lui poco soddisfacente, mentre il suo percorso, anche se freddo e duro, gli dà delle capacità tecniche più raffinate. Desidera utilizzare le sue conoscenze nel campo musicale.
Juri ha pensato a lungo di studiare Ingegneria, ma in maturità si è orientato verso gli studi di Fisica e Matematica, e alla fine ha optato per quest’ultima, ritendendola più difficile ed essendo incline a cercare per sé sempre qualcosa di più. Ha scelto l’ateneo di Padova per il titolo che ha e ha affrontato un percorso duro: l’astrattismo per lui era affascinante, ma non era una spinta per lo studio, che affrontava con distacco e disinteresse. Ora orienterà perciò il suo percorso verso un indirizzo più applicativo.
La riunione è stata chiusa e nel prossimo incontro sul percorso universitario si continuerà a confrontarsi in questo modo, anche per consentire a tutti di raccontare la propria esperienza.
Percorso universitario
Marco F. ha dato anzitutto delle informazioni circa l’attività del Centro Universitario: il gruppo dà, per quanto possibile ai membri, la propria disponibilità per una testimonianza sull’esperienza personale dell’università per l’Orientamento delle quinte superiori, incontro che si terrà nei prossimi 25 e 26 ottobre presso il Centro. Infine riassume brevemente l’organizzazione federativa e formativa della Fuci e gli eventi importanti. I presidenti saranno via a causa del Collegio dei presidenti che si terrà a Roma nel fine settimana.
In seguito abbiamo proseguito, come di consueto, con la lettura del Vangelo del giorno (Lc 12, 39-48) e la meditazione proposta sul mensile “Dall’alba al tramonto”.
Chiara T. ha presentato l’idea per il percorso universitario di confrontarci circa il nostro modo di vivere l’università, anche per una presa di coscienza, e poi di convocare dei relatori, come il presidente del MEIC nei prossimi incontri, che ambientino il tema universitario sia in un percorso storico, sia all’interno dell’idea di Fuci. Marco F. aggiunge che può essere importante anche dal punto di vista del congresso e che infine ci sarà un confronto su come noi stessi viviamo il nostro prendere parte alla comunità universitaria, anche come fucini.
Antonio illustra quindi la sua idea di confronto, con cui è stato lanciato il tema: è stata la necessità di apprezzare le sensibilità diverse dalla sua a stimolarlo in questa richiesta e perciò ha chiesto proprio di parlare della scelta e delle motivazioni che spingono ciascun membro di studiare la propria materia.
Antonio studia CTF e inizialmente si è ispirato all’”ambiente che respirava a casa”, essendo il padre farmacista. In seguito, durante il percorso, si è indirizzato alla ricerca contro la sperimentazione dei composti chimici sugli animali. Con un professore si è interessato a dei metodi computazionali e ora guarda ad un futuro di ricerca, ad un dottorato, essendo ormai anche al 5° anno.
Giacomo studia Storia, è al terzo anno. Con la tesina di maturità ha sentito, tra gli studi umanistici, maggiore concretezza e legame con la vita nella storia e tutt’ora il suo studio è appassionato, “come se stesse leggendo un libro”. Si è sentito coinvolto anche nell’ambiente, tanto che è rappresentante del suo corso di laurea, e nonostante la poca conoscenza che si ha di esso all’esterno.
Marco F. si è iscritto dapprima a Giurisprudenza a Bologna, con l’autoconvinzione dovuta all’ambiente di casa, di voler essere avvocato. In seguito, nonostante le materie gli piacessero, ha desiderato cambiare percorso e con il professor Mascia ha maturato l’interesse per i diritti umani. Per quanto il primo anno sia stato deludente dal punto di vista tematico, dal secondo anno i corsi sono stati così ben strutturati che lui si è già orientato per una tesi. Infine anche lo studio inclusivo del francese, seconda lingua oltre all’inglese, è stato per lui caratterizzante e motivante.
Chiara T. ha raccontato della difficoltà nella scelta: nonostante volesse studiare presso l’Accademia delle belle arti, non ha voluto “fare dell’arte un lavoro” e gli studi scientifici l’hanno portata ad una selezione difficile tra percorsi senza una preferenza specifica. In seguito, con la passione per la botanica, per la chimica e per la necessità di precisione, si è indirizzata verso Farmacia. Nonostante l’apparente incomprensione degli altri della sua motivazione, non avendo un posto assicurato in farmacie, fin dall’inizio si è appassionata e si è meravigliata di quanto il suo percorso sia adatto a lei. Abbandonando ormai la botanica, si sta orientando verso la Farmacia Ospedaliera, ambito in cui potrebbe sviluppare la sintesi di tutte le cose che ha imparato, creando farmaci sul posto di lavoro.
Carlotta studia Infermieristica pediatrica e la sua convinzione è maturata durante gli studi. Più volte ha provato i test di Medicina, ma nonostante infine sia passata a Torino, non sentiva di avere la passione per quegli studi, bensì la necessità di stare con i bambini: la loro sofferenza è troppo stringente e sono, in fondo, loro stessi a dare la forza di assisterli. Spera in riconoscimenti futuri e assunzioni maggiori in Italia, poiché la figura dell’infermiere per ora sembra avere credito solo all’estero.
Michela, in corso con Carlotta, ha avuto un percorso diverso. Dopo il servizio sociale, aveva la necessità di lavorare con i bambini, ma l’idea dell’insegnante e del rientro a scuola non erano per lei aggradanti. Ha sentito come una spinta il fatto di essere arrivata ventesima su venti posti ai test. Il suo tirocinio nel reparto di Oncologia pediatrica l’ha segnata e le ha concesso di confrontarla con l’idea di assistenza di un anziano, troppo diversa da quello che lei desidera. Ora anche lei guarda intanto all’estero e ad un’eventuale esperienza in Africa.
Mirjam studia Matematica, percorso che ha scelto tra tanti che si era proposta all’uscita dall’università: l’unica esigenza che aveva era quella di poter con la sua professione aiutare le persone a formarsi. Ha passato il test a Logopedia, ma ritendendola temendo che il percorso potesse essere demotivante, si è iscritta a Matematica per essere insegnante. Ha fatto conoscenza con la materia durante gli anni di università, alternando alti e bassi, perché il percorso si è rivelato tante volte più difficile dell’immaginato e poco affine allo scopo. Ha imparato ad apprezzare la purezza della matematica come un linguaggio ordinato e quando ne ha apprezzato la bellezza letteraria e profondamente culturale, si è appassionata di più. Ora sta concludendo il percorso con la tesi e cerca delle scuole private per cominciare a lavorare.
Alessandra fin da piccola aveva il desiderio di lavorare nella Copisteria dei suoi genitori, fino a che conoscendo gli studi classici, si è appassionata all’Archeologia. La sua scelta non è stata difficile dal punto di vista del corso di studi, ma della città in cui studiare. Sia il fatto che per il suo percorso è necessaria la presenza di uno scavo, sia per la sua esigenza di andare fuori casa, ha scelto, tra Bologna e Padova, questo ateneo.
Martina studia Astronomia: è una passione che ha da quando è piccola, ma la sua difficoltà più gande è stata quella di rivelarla a causa del pregiudizio e della poca conoscenza del suo corso di laurea. Ha provato anche una ricerca alternativa con CTF di un percorso adatto a lei, ma non passandolo, felicemente si è iscritta ad astronomia. Il primo anno è stato duro, poiché la base matematica e fisica, prettamente teorica, è stata difficile, ma nonostante tutto le era piaciuta e l’ha portata a proseguire.
Alberto studia Ingegneria dell’Informazione, percorso che forzatamente, per gestione di corsi di laurea, è sostituto dell’Ingegneria Informatica. Anche lui nei suoi studi ha avuto difficoltà con la base fortemente teorica e in altri casi fuori dal suo indirizzo, come l’elettronica. Nonostante ciò era contento di capire il funzionamento delle cose, anche perché questo da un carattere fortemente creativo dell’ingegneria. Tutto sommato, l’idea di essere soro un perito era per lui poco soddisfacente, mentre il suo percorso, anche se freddo e duro, gli dà delle capacità tecniche più raffinate. Desidera utilizzare le sue conoscenze nel campo musicale.
Juri ha pensato a lungo di studiare Ingegneria, ma in maturità si è orientato verso gli studi di Fisica e Matematica, e alla fine ha optato per quest’ultima, ritendendola più difficile ed essendo incline a cercare per sé sempre qualcosa di più. Ha scelto l’ateneo di Padova per il titolo che ha e ha affrontato un percorso duro: l’astrattismo per lui era affascinante, ma non era una spinta per lo studio, che affrontava con distacco e disinteresse. Ora orienterà perciò il suo percorso verso un indirizzo più applicativo.
La riunione è stata chiusa e nel prossimo incontro sul percorso universitario si continuerà a confrontarsi in questo modo, anche per consentire a tutti di raccontare la propria esperienza.