Il riassunto di Mercoledì scorso ad opera di Riccardo:
Mercoledì 25 novembre è venuto un rappresentante dell’UCID il quale ci ha parlato del ruolo dei risparmiatori nella crisi che sconvolto il sistema finanziario mondiale.
Il suo ragionamento è partito dalla constatazione che negli ultimi tempi l’economia è divenuta una “free-zone” dall’etica, la quale deve avere per ogni Cristiano una valenza vocazionale e permeare la sua vita economica. Come sostenuto dal Santo Padre qualunque sistema basato solamente sull’efficienza economica- e non anche sull’etica, è destinato a cadere nel lungo periodo.
Questa premessa ci permette di introdurre il concetto di “risparmio responsabile” , come una forma intelligente di previdenza, della quale possa beneficiare l’intera comunità. Il risparmio, creato dal lavoro, può prendere due strade diverse:
1) la speculazione, basata su una logica di breve periodo volta a massimizzare il profitto ed ad ottenere gli utili il più presto possibile, guadagnando sulle differenze di prezzo nelle operazioni di compravendita di un bene
2) l’investimento, il quale comporta la percezione di dividendi nel lungo periodo ed è finalizzato ad incrementare la produttività del lavoro tramite la formazione di capitale umano e del settore ricerca e sviluppo.
Per l’economia solo il perseguimento di quest’ultimo fornisce la garanzia di una sostenibilità del sistema a lungo termine, in quanto favorisce la continua trasformazione del reddito disponibile in forme d’utilizzo responsabile del risparmio.
La speculazione invece, se praticata in maniera massiccia, rischia di far collassate il sistema, proprio come accaduto. Il forte accento delle transazioni finanziarie, le quali superavano abbondantemente quelle commerciali, hanno creato i presupposti della crisi. La forte domanda dei risparmiatori di ottenere tassi di rendimento dei loro titoli eccessivamente alti rispetto ai tassi correnti dello 0.4% ha incentivato le banche a pacchettizzare i mutui ed a venderli ai potenziali compratori. Questo incoraggiava la formazione di risparmio “drogato” e favoriva lo sviluppo dei cosiddetti “furbetti del quartierino”, i quali cercavano di soddisfare le esigenze dei clienti di rendimenti di gran lunga superiori rispetto a quelli di mercato.
In conclusione, l’invito del relatore è stato quello di abbandonare la logica della speculazione e di favorire un uso corretto del risparmio, evitando di rincorrere sempre il profitto pretendendo dei rendimenti superiori a quelli di mercato. Essendo infatti quest’ultimo un gioco a somma zero, qualora io comprassi un titolo al 4% e poi lo rivendessi al 7% , qualcuno ci rimetterebbe un 3% e in questo modo rischierei di danneggiarlo, favorendo proprio quella speculazione che porta alla rovina dell’economia nel lungo periodo. Solo un corretto uso delle risorse finanziare rappresentate dal risparmio può infatti tradursi in un forte impulso all’economia, dandole ossigeno e combustibile per la sua crescita.
Scritto da Francesco il novembre 29 2009 17:44:49
Mercoledì 25 novembre è venuto un rappresentante dell’UCID il quale ci ha parlato del ruolo dei risparmiatori nella crisi che sconvolto il sistema finanziario mondiale.
Il suo ragionamento è partito dalla constatazione che negli ultimi tempi l’economia è divenuta una “free-zone” dall’etica, la quale deve avere per ogni Cristiano una valenza vocazionale e permeare la sua vita economica. Come sostenuto dal Santo Padre qualunque sistema basato solamente sull’efficienza economica- e non anche sull’etica, è destinato a cadere nel lungo periodo.
Questa premessa ci permette di introdurre il concetto di “risparmio responsabile” , come una forma intelligente di previdenza, della quale possa beneficiare l’intera comunità. Il risparmio, creato dal lavoro, può prendere due strade diverse:
1) la speculazione, basata su una logica di breve periodo volta a massimizzare il profitto ed ad ottenere gli utili il più presto possibile, guadagnando sulle differenze di prezzo nelle operazioni di compravendita di un bene
2) l’investimento, il quale comporta la percezione di dividendi nel lungo periodo ed è finalizzato ad incrementare la produttività del lavoro tramite la formazione di capitale umano e del settore ricerca e sviluppo.
Per l’economia solo il perseguimento di quest’ultimo fornisce la garanzia di una sostenibilità del sistema a lungo termine, in quanto favorisce la continua trasformazione del reddito disponibile in forme d’utilizzo responsabile del risparmio.
La speculazione invece, se praticata in maniera massiccia, rischia di far collassate il sistema, proprio come accaduto. Il forte accento delle transazioni finanziarie, le quali superavano abbondantemente quelle commerciali, hanno creato i presupposti della crisi. La forte domanda dei risparmiatori di ottenere tassi di rendimento dei loro titoli eccessivamente alti rispetto ai tassi correnti dello 0.4% ha incentivato le banche a pacchettizzare i mutui ed a venderli ai potenziali compratori. Questo incoraggiava la formazione di risparmio “drogato” e favoriva lo sviluppo dei cosiddetti “furbetti del quartierino”, i quali cercavano di soddisfare le esigenze dei clienti di rendimenti di gran lunga superiori rispetto a quelli di mercato.
In conclusione, l’invito del relatore è stato quello di abbandonare la logica della speculazione e di favorire un uso corretto del risparmio, evitando di rincorrere sempre il profitto pretendendo dei rendimenti superiori a quelli di mercato. Essendo infatti quest’ultimo un gioco a somma zero, qualora io comprassi un titolo al 4% e poi lo rivendessi al 7% , qualcuno ci rimetterebbe un 3% e in questo modo rischierei di danneggiarlo, favorendo proprio quella speculazione che porta alla rovina dell’economia nel lungo periodo. Solo un corretto uso delle risorse finanziare rappresentate dal risparmio può infatti tradursi in un forte impulso all’economia, dandole ossigeno e combustibile per la sua crescita.
Scritto da Francesco il novembre 29 2009 17:44:49