Preghiera:
Aveva bisogno di un capo
per condurre il suo popolo
scelse un vecchio.
Allora Mosè si alzò.
Aveva bisogno di una roccia
per le fondamenta dell'edificio,
scelse un rinnegato.
Pietro allora si alzò.
Aveva bisogno di un viso
per dire agli uomini del suo amore,
scelse una prostituta.
Fu Maria Maddalena.
Aveva bisogno di un testimone
per gridare il suo messaggio,
scelse il suo persecutore
e Paolo di Tarso si alzò.
Anche se tremi...
potrai non alzarti?
[Averardo Dini]
Ecco il riassunto dello scorso incontro. Ringraziamo, di nuovo, Riccardo per averlo realizzato.
Mercoledì 4 novembre venuto a parlare a riunione il dott. Gianluigi Naletto, membro dell’UPA (Unione Provinciale Artigiani) per darci un quadro generale dell’impatto dell’attuale crisi finanziaria sulle imprese e sull’occupazione.
La crisi ha riguardato il mercato immobiliare ( da dove è partito il tutto); la finanza, soprattutto se eccessivamente sviluppata rispetto all’economia reale ( scambio di merci); l’energia con conseguente aumento del costo finale del prodotto e a fiducia dei consumatori del sistema.
L’enorme portata della crisi ed i suoi effetti devastanti ha portato alla fine di un mondo economico per il quale il mercato avrebbe regolato sé stesso; il profitto non avrebbe mai avuto limite e il mondo virtuale avrebbe creato ricchezza duratura e stabile.
Dopo aver dato questa panoramica generale dei settori più colpiti dalla crisi e delle sue conseguenze sul modo di organizzare il sistema economico, il nostro ospite ha provato a trovare quali possono essere le lezioni- e forse anche le opportunità- che questa crisi può darci:
- Non si può vivere a lungo di debiti, ma bisogna in termini di finanza, sia pubblica che aziendale, generare al più presto possibile dei profitti per onorare le proprie passività e realizzare il proprio utile.
- Il profitto non è un bene assoluto
- L’eccessivo sviluppo di fattori aziendali quali la leva finanziaria ha orientato il mondo del lavoro verso una ricerca di guadagni facili ed immediati e non verso un’ottica di lungo periodo che garantirebbe comunque dei profitti mediante un forte sviluppo di conoscenze.
- Talento: la persona e le sue conoscenze e competenze deve essere messa al centro dell’organizzazione della produzione in modo da garantire un continuo interscambio di nozioni al fine di ottimizzare il processo produttivo e trovare nuovi business.
- Territorio: oggi è impossibile concepire un’impresa senza considerare il territorio dove è nata e poi si è sviluppata. Il rafforzamento della posizione nel mercato nazionale ed internazionale è infatti garantita da forti partnership con altre attività produttive, tutte coadiuvate dalla forte presenza di associazioni di categoria. Esse costituiscono infatti un punto di riferimento per qualunque impresa voglia accedere ad informazioni o competenze che, agendo da sola, non potrebbe scoprire.
- Tecnologia: in questo caso s’intende la riorganizzazione della produzione e lo spostamento delle propria attività manifatturiera da mercati ormai saturi a nuove nicchie che potrebbero essere oggetti di futuri e promettenti sviluppi.
Scritto da Francesco il novembre 05 2009 20 :18:02